Rimasto orfano a dodici anni, frequentò il Collegio Salesiano di Chiari, quindi si guadagnò da vivere svolgendo vari mestieri. Lavorò anche nel teatro come suggeritore e macchinista, prima di diventare a propria volta autore e regista.[1]
Giornalista e scrittore, collaborò a quotidiani e riviste con recensioni anche in ambito artistico. Non di rado utilizzò il dialetto ferrarese nelle proprie opere. Compose poesie e commedie; queste ultime vennero rappresentate in teatro, alla radio e in televisione e spesso dirette dallo stesso autore. Componimenti poetici e lavori teatrali vennero insigniti con premi e ottennero critiche generalmente favorevoli, raccolte dallo stesso Bertelli in un unico volume.[2]
L'esperienza di Bertelli con i testi teatrali diede frutti sulla narrazione, in particolare con Visto si nasca,[3] romanzo caratterizzato da dialoghi ben costruiti e da un umorismo che ripercorreva l'intera "gamma - di registri e di timbri - dell'invenzione comico-satirica". Fantasiosa l'ambientazione: un mondo, l'aldiquà, in cui risiedevano i "non nati nascituri" insieme ai "non nati" destinati a non nascere; un mondo "strutturato e funzionante a regola di tecnologie avveniristiche", dotato di possibili significati impliciti.[4]
Flavio Bertelli fu docente di ortoepia e discipline teatrali presso l'Università Popolare di Ferrara e autore di manuali di dizione e recitazione; divenne membro dell'Association du Théâtre pour l'Enfance et la Jeunesse (ASSITEJ, Associazione del teatro per l'infanzia e la giovinezza), fondata a Parigi nel 1965.[5] Fu direttore del gruppo drammaturgico Dea Ars di Ferrara.[6]
Bertelli e il dialetto ferrarese
Negli anni settanta, insieme a Lorenza Meletti, pubblicò tre volumi accomunati dall'attenzione alla lingua: Teatro senza sipario, Ortoepia e Mi e la Frara da ier. Nel primo l'insegnamento della dizione e della corretta pronuncia della lingua italiana era rivolto ai bambini cui veniva insegnata la drammatizzazione; il secondo si poneva lo scopo di sensibilizzare le scuole all'insegnamento della corretta pronuncia dell'italiano, resa difettosa dall'abitudine all'utilizzo del dialetto. Nel terzo volume venne applicata la medesima attenzione per la pronuncia e per la grafia corrette, non all'italiano ma al dialetto, per la comprensione dei 19 racconti brevi che Bertelli inserì in dialetto ferrarese, corredati dal testo a fronte in italiano.[7]
Bertelli, del resto, apponeva sempre la traduzione in italiano nelle opere scritte in dialetto. L'utilizzo del testo a fronte, non frequente nei lavori dialettali, era motivato dal duplice scopo di rendere comprensibile la lettura, e di documentare le differenze fra lingua e dialetto anche da un punto di vista culturale.[5]
Il dialetto, come l'autore stesso indicò nella "Doverosa premessa" ai Ferraresi ritratti, restituiva infatti la somiglianza ai personaggi, altrimenti snaturati da un modo di parlare diverso dal proprio.[8]
Alcune opere
Gli uomini nudi : Assurdo in tre atti e quattro quadri, 1951
Dill volt a s'rid pr'an pianzar, commedia in tre atti in vernacolo ferrarese, 1952
Un spiraj ad sol, commedia in tre atti in vernacolo ferrarese, 1953
Operazione zia Cleofe, commedia in tre atti, 1956
Sua altezza l'uomo bianco, commedia in un atto, 1956
Flavio Bertelli (a cura di), Critiche delle opere teatrali rappresentate nelle stagioni teatrali 1963-64, 1964-65, 1965-66, s.l., s.n., dopo il 1966, pp. non numerate, ISBN non esistente, SBNUFE0724209.
Flavio Bertelli, Paternità per delega, Firenze, Regione letteraria, 1971, ISBN non esistente, OCLC3935434, SBNSBL0429802.
Gualtiero Amici, Flavio Bertelli : profilo di uno scrittore, in Nuova civiltà : mensile indipendente di cultura, arte, turismo, attualità, vol. 2, 4 (14), Ferrara, s.n., giugno 1977, p. 14, ISSN no (WC · ACNP), SBNFER0147597.
Luigi Heilmann, Presentazione, in Mi e la Frara da ier : ricord, ciacar e fatt d'un mond divers : testo in dialetto ferrarese, Bologna, Seledizioni, 1978, pp. 7-8, OCLC963072139, SBNFER0157165.
Flavio Bertelli, Ferraresi ritratti : zibaldone in lingua e dialetto, Ferrara, Ed. universitaria, 1981, ISBN non esistente, SBNFER0146948.
«Flavio Bertelli, un eccellente intellettuale, scrittore e drammaturgo ferrarese assurto a fama nazionale di cui varrebbe la pena scrivere personalmente e più diffusamente»
Daniele Biancardi, Lorenza Meletti e lo studio del dialetto (PDF), in L'ippogrifo : bimestrale di lettere e cultura del Gruppo scrittori ferraresi, n. 37, Ferrara, Gruppo scrittori ferraresi, gennaio-aprile 2015, pp. 13-15, SBNUFE0721764. URL consultato il 31 gennaio 2016.