Fiammetta (Boccaccio)
Fiammetta è il soprannome dato da Giovanni Boccaccio alla donna rappresentata in quasi tutte le sue opere di fantasia.[1] Fiammetta appare nel Filocolo, in Teseida, nel Filostrato, nel Ninfale d'Ameto, ne l'Amorosa visione, ne l'Elegia di Madonna Fiammetta, nel Ninfale fiesolano, nel Decameron e in vari sonetti di Boccaccio. Genesi del personaggioAlla base di Fiammetta ci fu forse un'esperienza autobiografica, tuttavia è altrettanto possibile che la donna fosse stata trasfigurata secondo i canoni della tradizione narrativa medievale.[1] In un giorno di primavera, Boccaccio incontra la donna nella basilica di San Lorenzo Maggiore di Napoli e se ne innamora. Benché spaventato, Boccaccio accetta la conseguente "servitù d'amore". Da quel momento egli inizia a corteggiarla scrivendo versi per lei. Dall'ottobre che segue quel primo incontro primaverile, la musa di Boccaccio sembra ricambiare il sentimento che lui prova per lei, ma dopo tre anni abbandona lo scrittore per un nuovo amore. Nonostante la delusione, Boccaccio continua a scrivere versi per lei nella speranza che torni da lui. Successivamente i ruoli si invertono: Boccaccio, diventato freddo e distaccato, si allontana da Fiammetta e lei se ne addolora.[1][2] Nonostante ciò, la tradizione vuole che Fiammetta fosse Maria d'Aquino, nata dall'unione illegittima del re di Napoli e conte di Provenza Roberto d'Angiò e una nobildonna provenzale di nome Sibila Sabran durante le celebrazioni dell'incoronazione del sovrano partenopeo del 1310. Maria ottenne il cognome del marito di sua madre, il conte Tommaso IV d'Aquino e andò a vivere in un convento per volere di lui. Maria fu complice nell'omicidio del 1345 del re Andrea d'Angiò, successore di Roberto e marito di sua nipote Giovanna I di Napoli. Maria fu condannata a morte e decapitata nel 1382 per ordine del successore della regina Giovanna I, re Carlo III.[3][4] Nessun documento storico conferma l'esistenza storica di Maria d'Aquino.[1][2] Nel DecameronFiammetta è uno dei dieci personaggi che nel Decameron di Boccaccio si allontanano dalla città di Firenze per sfuggire alla peste nera. Gli altri giovani che le faranno compagnia sono Filostrato, Pampinea, Filomena, Panfilo, Elissa, Emilia, Lauretta, Neifile e Dioneo. Durante tale periodo essi si raccontano a turno le novelle. Durante la sua permanenza nella casa fuori Firenze, Fiammetta, racconterà dieci novelle, che sono:
Nel Decamerone i ragazzi si alternano nel ruolo di re o regina della giornata, col diritto di decidere il tema delle novelle. Durante la quinta giornata la regina sarà proprio Fiammetta, che stabilirà il tema della felicità raggiunta dagli amanti in seguito a disavventure. Note
Bibliografia
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