Allieva all'Accademia nazionale di Santa Cecilia, fu scritturata nel 1906 dalla Alberini & Santoni (poi divenuta Cines)[1], ed esordì nel cortometraggio Il romanzo di un Pierrot.
Appena ventenne, nel 1909, fu interprete del film Beatrice Cenci che le fece guadagnare notorietà e divenne in poco tempo una delle prime attrici del cinema muto italiano. Più tardi sposò l'attore francese Armand Pouget.
Nel 1912 passò all'Ambrosio Film di Torino, dove aveva già collaborato l'anno prima nel film La madre e la morte. Presso la casa piemontese fu interprete di numerose pellicole, tra queste si ricordano La lampada della nonna (1913), Il dottor Antonio (1914), Il fiacre n. 13 (1917), Lucciola (1917) e Maschiaccio (1917).
A partire dagli anni venti lavorò per altre case cinematografiche, tra queste le romane Caesar Film e Nova Film, e la sua ultima apparizione fu nel 1923 nel film La gola del lupo.
Secondo il critico Lucio D'Ambra, era caratterizzata dal fatto che «si staccava dal mondo delle "dive" in belle pose fotografiche per una sua risentita viva volontà di vita interpretativa sopra lo schermo».[2]