EvangelistaEvangelista è il nome con il quale si identificano le quattro persone che hanno redatto i Vangeli, detti anche Evangeli, che sono Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Il termine "evangelista" è pure riferito allo specifico ministero cristiano di colui o colei che è stato chiamato a predicare l'Evangelo, come si esprime il Nuovo Testamento in Atti 21, 8[1]: «Ripartiti il giorno dopo, giungemmo a Cesarea; ed entrati in casa di Filippo l'evangelista, che era uno dei sette, restammo da lui» e «Ma tu sii vigilante in ogni cosa, sopporta le sofferenze, svolgi il compito di evangelista, adempi fedelmente il tuo servizio» (2Timoteo 4, 5[2]). Del tutto erroneo è l'utilizzo del termine "Evangelista" per riferirsi a chi aderisce alle chiese evangeliche. Fonte cristianaLe fonti più antiche che fanno riferimento agli evangelisti risalgono a sant'Ireneo di Lione che nel suo Adversus Haereses, scritto nel II secolo, molto succintamente, così informava su questi personaggi: «Così Matteo scrisse nella lingua degli Ebrei il primo vangelo, al tempo in cui Pietro e Paolo evangelizzavano Roma e vi fondarono la Chiesa. Dopo la partenza di questi ultimi, Marco, discepolo e interprete di Pietro, mise per scritto quello che Pietro predicava. Dal canto suo Luca, il compagno di Paolo, consegnava in un libro il vangelo che il suo maestro predicava. Poi Giovanni, il discepolo del Signore, quello che si era addormentato sul suo petto, pubblicò anche lui un vangelo quando si trovava a Efeso in Asia» IconografiaSpesso gli evangelisti sono rappresentati con i simboli del "tetramorfo" che compaiono nelle profezie di Ezechiele: « Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze d'uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d'aquila » ( Ez 1, 10, su laparola.net.)
riprese poi nelle visioni dell'Apocalisse giovannea: « Il primo vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente aveva l'aspetto di un vitello, il terzo vivente aveva l'aspetto d'uomo, il quarto vivente era simile a un'aquila mentre vola; i quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi » ( Ap 4, 7, su laparola.net.)
Da notare che in Ezechiele ogni vivente ha quattro facce, ossia tutte e quattro le fattezze, a differenza di quanto è riportato nell'Apocalisse. Sulla base di queste descrizioni e sulla base del modo in cui i rispettivi vangeli iniziano il proprio racconto, essi vengono associati a questi simboli:
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