European Policy CentreLo European Policy Centre (EPC) è un think-tank no-profit dedicato alla ricerca sugli affari europei, fondato nel 1997 e con sede a Bruxelles. AttivitàSotto la guida di Herman Van Rompuy, il Direttore esecutivo dell'EPC è l'economista tedesco Fabian Zuleeg[1], mentre il Direttore degli Studi è Janis A. Emmanouilidis, scienziato politico ed economista di origini greco-tedesche[2]. I 33 analisti dell'EPC provengono da diversi background di formazione. Essi conducono attività di ricerca e analisi, organizzano dibattiti tra specialisti ed eventi con i principali stakeholder interessati agli affari europei e globali e pubblicano analisi di politiche pubbliche sia online che su carta stampata. L'EPC lavora con 28 consulenti senior e 14 accademici. Il lavoro di ricerca dell'EPC si struttura in sei programmi principali:
In aggiunta, l'EPC gestisce il progetto "Connecting Europe" (supporta dalla Mercator Foundation), che promuove scambi sostenibili tra le iniziative della società civile in tutta Europa e la comunità politica di Bruxelles. Tra i precedenti partecipanti alle conferenze organizzate dall'EPC figurano: Margaret Chan (ex-Direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità); Jacques Delors (ex-Presidente della Commissione europea); Mario Draghi (ex-Primo Ministro dell'Italia ed ex-Presidente della Banca Centrale Europea); Jean-Claude Juncker (ex-Presidente della Commissione europea); Christine Lagarde (attuale Presidente della Banca Centrale Europea ed ex-Direttore generale del Fondo Monetario Internazionale); Martin Schulz (ex-Presidente del Parlamento europeo); Salil Shetty (ex-Segretario generale di Amnesty International); Donald Tusk (attuale Presidente del Gruppo del Partito Popolare Europeo ed ex-Presidente del Consiglio europeo). Oltre questi nomi, hanno presenziato alle conferenze dell'EPC anche diversi ministri e cariche di alto livello da un ampio spettro di paesi sia dell'Unione europea che non. FinanziamentiL'EPC riceve finanziamenti da varie fonti, tra cui i suoi partner strategici: la King Badouin Foundation (con sede in Belgio), la Stiftung Mercator (con sede in Germania) e la Adessium Foundation (con sede nei Paesi Bassi). Il finanziamento dell'EPC si basa anche sulle quote d'iscrizione dei membri e su sovvenzioni da parte dell'Unione Europea e altre organizzazioni locali e internazionali. Nel 2021, lo European Policy Centre (EPC) ha dichiarato entrate totali per €3.5 milioni, chiudendo l'anno fiscale con un surplus di €397 mila, portando il capitale azionario a circa €1.1 milioni.[3] Circa il 33% dei fondi dell'EPC per il 2021 sono provenuti da sovvenzioni dal partner strategico della King Badouin Foundation (€350 mila), dalla Stiftung Mercator (€380 mila) per il progetto Connecting Europe, dal Programma Europe for Citizens (€250 mila), dalla Adessium Foundation (€100 mila) per supportare due dei programmi dell'EPC.[3] Inoltre, nel 2021 l'EPC ha ottenuto una donazione dalla Fondazione Cariplo del valore di €50 mila. Le quote d'iscrizione dei membri dell'EPC per il 2021 sono ammontate a €813 mila, pesando per il 23% sul totale.[3] GovernanceHerman Van Rompuy è il presidente dello European Policy Centre e dirige il suo Comitato consultivo,[4] che include alcuni importanti esponenti istituzionali dell'Unione europea, tra cui: Jean-Claude Juncker, Federica Mogherini, Joaquin Almunia, Maria Joào Rodrigues, Lord Kerr di Kinlochard, Danuta Hübner, Janez Potočnik, André Sapir, Wolfgang Schüssel, Rita Süssmuth, Marta Dassù, Catherine Day, Monica Frassoni e Nathalie Tocci. L'Assemblea Generale e il Consiglio di Amministrazione dell'EPC[5] sono entrambi presieduti da David O'Sullivan, ex-Ambasciatore per l'Unione Europea negli Stati Uniti. Tra i precedenti Presidenti dell'EPC ci sono Peter Sutherland (1998-2011) e Philippe Maystadt (2011-2014), mentre tra i precedenti Presidente del Consiglio d'Amministrazione ci sono Hywel Ceri Jones (fondatore del Programma Erasmus), Antonio Vitorino (ex-Commissario europeo) e Meglena Kuneva (ex Commissario europeo). MembriL'EPC conta tra i suoi membri iscritti circa 350 organizzazioni di vario tipo, che spaziano all'interno di un ampio spettro di stakeholders, da grandi multinazionali, associazioni professionali e di settore, gruppi della società civile, ambasciate diplomatiche, organizzazioni non-governative e autorità regionali e locali.[6] CriticheIndustria del tabaccoNel gennaio 2010, venne pubblicata una ricerca la quale sosteneva che negli anni Novanta lo European Policy Centre (EPC) abbia aiutato l'industria e le aziende del tabacco, assieme ad altri gruppi industriali e lobby "per garantire che il quadro comunitario di valutazione delle politiche ponga l'accento sugli interessi delle imprese a scapito della sanità pubblica."[7][8][9] Note
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