ErythroserisErythroseris N.Kilian & Gemeinholzer, 2007 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2] EtimologiaIl nome del genere è composto da due parole: dal greco antico σερις (ossia seris), un termine che indica la lattuga e ερυϑρο (ossia eritro), il colore rosso. Quest'ultimo è riferito alla tonalità rossastra dell'achenio e al colore dei fiori. Contemporaneamente eritro si riferisce al mare che per gli antichi Greci comprendeva non solo il Mar Rosso ma anche l'Oceano Indiano e il Golfo Arabico (areale del genere di questa voce).[3] Il nome scientifico del genere è stato definito dai botanici Norbert Kilian (1957-) e Birgit Gemeinholzer nella pubblicazione " Willdenowia. Mitteilungen aus dem Botanischen Garten und Museum Berlin-Dahlem. Berlin-Dahlem" ( Willdenowia 37(1): 292 (-293) ) del 2007.[4] DescrizioneHabitus. Le specie di questa genere sono piante erbacee perenni, con portamenti rosulati, legnosi e habitus arbustivi. In queste specie sono presenti dei canali laticiferi.[5][6][7][8][9][3] Fusto. I fusti (da 1 a 8 per pianta), in genere eretti e ascendenti, con fusti ramoso-intricati e fogliosi. Le radici in genere sono di tipo fittonante. I caudici possono essere legnosi e profondamente radicati oppure sono dei rizomi robusti o snelli e striscianti. Le altezze arrivano fino a 60 cm. Foglie. Sono presenti sia foglie formanti delle rosette basali che foglie cauline con disposizione alterna. Le foglie basali possono essere appassite alla fioritura. Quelle lungo il caule in genere sono sessili e più ridotte, e in qualche caso possono essere quasi assenti. La forma varia da obovata a oblanceolata o ellittica. I margini variano da poco sinuato-dentati a pennato-lobati. In alcune specie la consistenza è carnosa. Infiorescenza. Le sinflorescenze, solitarie o di tipo paniculiformi, sono composta da capolini peduncolati. I peduncoli non sono gonfiati distalmente e a volte sono bratteati (sottesi da un calice con 3 - 5 brattee disuguali, appressate o riflesse). I capolini, solamente di tipo ligulifloro, sono formati da un involucro composto da 5 - 8 brattee (o squame) uguali o diseguali, disposte su 1 - 3 all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. La forma dell'involucro in genere è strettamente cilindrica. La forma delle brattee è lanceolata o lineare-lanceolata; la parte inferiore di quelle esterne può essere carnosa e indurita durante la fioritura oppure possono essere connate tra di loro; i bordi delle brattee in alcune specie sono scariosi. Il ricettacolo normalmente è nudo ossia senza pagliette, glabro e piatto o leggermente concavo. Diametro dell'involucro: 2 – 5 mm. Fiori. I fiori (da 5 a 25 per capolino), tutti ligulati, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, colorati da marrone chiaro a marrone scuro, con forme colonnari, a volte leggermente ricurvi, hanno 5 angoli principali; gli apici sono troncati; le facce sono uguali, a volte sono presenti delle nervature tra le facce. Il pappo, persistente e posizionato all'apice dell'achenio, è composto da squame lesiniforni o triangolari; in certi casi è ridotto ad una coroncina di dentelli (o anche nullo). Le squame sono disposte su una serie e sono da 5 a 40 al massimo. Lunghezza dell'achenio: 1,7 - 2,3 mm. Lunghezza del pappo: 4 – 5 mm. Biologia
Distribuzione e habitatLa distribuzione del genere è relativa alla Somalia; in particolare l'habitat tipico per le specie di questo genere sono le scarpate calcaree rivolte a nord della Somalia settentrionale e dell'isola yemenita di Socotra.[3] TassonomiaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][9] FilogenesiIl genere di questa voce appartiene alla sottotribù Cichoriinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Cichoriinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade insieme alla sottotribù Microseridinae forma un "gruppo fratello".[9] I seguenti caratteri sono distintivi per la sottotribù:[8]
La sottotribù, da un punto di vista filogenetico, è suddivisa in due subcadi principali. Nel primo subclade Erythroseris e Cichorium formano un "gruppo fratello", mentre Phalacroseris occupa una posizione basale ad entrambi. Nel second subclade Arnoseris e Tolpis formano un "gruppo fratello", mentre Rothmaleria occupa una posizione basale ad entrambi.[9] In precedenti trattazioni il gruppo di questa voce era era considerato un genere isolato delle Cichorieae. L'inserimento, delle due specie di Erythroseris all'interno della sottotribù Cichoriinae è stato fatto in base ad analisi sia morfologiche che molecolari. In particolare è stato riscontrato che il pappo di tipo setaceo di Erythroseris è una naturale evoluzione morfologica dal pappo squamoso di Cichorium.[3] I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[3]
La tabella seguente evidenzia le principali differenze di Erythroseris dal genere Cichorium.[3]
Elenco delle specieQuesto genere ha 2 specie:[2]
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
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