ErythroniumErythronium L., 1753 è un genere di piante angiosperme monocotiledoni appartenenti alla famiglia delle Liliaceae[1], dall'aspetto di piccole erbacee perenni dai fiori solo apparentemente simili al ciclamino, a causa dei tepali rovesciati. EtimologiaIl nome del genere (Erythronium) fa riferimento al colore dei fiori che in qualche specie è sul rosso-ciclamino (Erythros=rosso). DescrizioneSono piante perenni di modesta altezza (non più di alcune decine di centimetri). La forma biologica prevalente è geofita bulbosa (G bulb) : ossia sono piante che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in un organo sotterraneo chiamato bulbo, un organo di riserva dal quale, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei. RadiciLe radici sono prodotte alla base del bulbo e sono del tipo fascicolato. FustoSono piante acauli (senza fusto – quello che sembra un fusto in realtà è il peduncolo dell'infiorescenza); possiedono solamente un bulbo sotterraneo di forma cilindrico-conica generalmente avvolto in una tunica membranosa. FoglieQueste pianta normalmente possiedono solo due foglie radicali (o basali), picciolate a forma ovale-lanceolata e a disposizione opposta. Quasi sempre la lamina è maculata con macchie più chiare o più scure a seconda della specie. Non sono presenti le foglie cauline per cui il fiore è sempre ben messo in evidenza. InfiorescenzaL'infiorescenza è formata da un unico fiore (più di uno nelle specie americane) portato alla sommità dello stelo (peduncolo) sottile, tondo e ricurvo, a consistenza cerosa, spesso arrossato e glabro. I fiori quindi non sono inseriti direttamente sul bulbo come in altre Liliaceae tipo Colchicum. Il fiore è pendulo (o nutante), ma con i vari tepali del perigonio ripiegati all'infiori e molto spesso all'insù (un po' come il ciclamino). FioriLa struttura del fiore è quella tipica delle Monocotiledoni (con il perigonio e non con il perianzio), sono quindi fiori ermafroditi, attinomorfi, 5-ciclici (formati cioè da 5 verticilli: 2 per il perigonio – 2 per l'androceo - 1 per il gineceo) e trimeri (sia il perigonio che l'androceo è formato da gruppi di tre elementi).
FruttiIl frutto è del tipo a capsula posta al centro del perigonio che in fase di fruttificazione è in via di marcescenza (rimane solo lo stilo che è persistente). La forma è ovoidale a sezione trigona. La deiscenza è del tipo loculicida. I semi maturano circa un mese dopo la fioritura. Distribuzione e habitatLa diffusione di questo genere è concentrata quasi unicamente nell'emisfero settentrionale con un areale “Eurasiatico” comprendente l'Europa orientale e meridionale, ma anche il Caucaso, la Siberia e il Giappone; e uno Nordamericano comprendente i due versanti delle Montagne Rocciose e i boschi freddi e le alture che vanno dalla California fino al Canada. TassonomiaIl genere Erythronium comprende le seguenti specie:[1]
In Europa e sul territorio italiano è presente una sola specie, Erythronium dens-canis.
I botanici usano dividere in due gruppi geografici la composizione del genere di questa scheda:
Va notato comunque che le specie nordamericane non sono ben differenziate tra di loro, e che inoltre le singole specie sono soggette ad una notevole variabilità: si tratta indubbiamente di un genere polimorfo. UsiCucinaIn diverse zone queste piante trovano un utilizzo in cucina. Il bulbo è commestibile (essiccato e macinato fornisce della farina) come anche le foglie che possono essere mangiate sia crude che cotte. Da alcune specie si può ricavare dell'amido utilizzato per prodotti alimentari come la pasta. GiardinaggioIl principale impiego di queste piante è nel giardinaggio. Risalgono al 1596 le prime notizie d'importazione di queste piante in Inghilterra da parte dei vari giardinieri. Altre piante furono importate dall'America (Canada orientale, Arkansas e Florida) verso il 1665.
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
|