Ermanno LoevinsonErmanno Loevinson, nato Hermann Lövinson (Berlino, 3 giugno 1863 – Auschwitz, 23 ottobre 1943), è stato uno storico e archivista tedesco naturalizzato italiano. BiografiaHermann Lövinson era uno degli otto figli di Salomon Lövinson, un commerciante, e di Rosalia Hirschberg. Studiò storia a Berlino e si recò, al termine degli studi in Italia, dove lavorò dal 1895 al 1920 all'Archivio Centrale dello Stato a Roma come archivista. Nel 1891 ottenne la piccola cittadinanza italiana e nel 1898 la completa. Nel 1927 divenne direttore dell'archivio di Parma e in seguito, dal 1930 al 1934, a Bologna, dove lavorò anche dal 1932 come docente universitario all'Università di Bologna[1]. Fu insignito dell'Ordine della Corona d'Italia (Commendatore) e divenne membre dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Cavaliere). Dal 1931 al 1934 è stato voce-presidente della Commissione Araldica Regionale Romagnola. Loevinson tornò a vivere a Roma. Il 16 ottobre 1943 fu catturato nel rastrellamento del ghetto di Roma organizzato da Herbert Kappler. Il 18 ottobre fu deportato nel Campo di concentramento di Auschwitz con sua moglie Wally Bütow[2] e con il figlio Sigismondo, nato nel 1921 a Berlino[3]. Ad Auschwitz fu assassinato. La figlia Ruth Loevinson Tatti, nata nel 1911, è sfuggita alla persecuzione degli ebrei in Italia. La sorella Johanna Meyer-Lövinson (1874–1957) è stata una pioniera della radio in Germania ed è emigrata dalla Germania negli Stati Uniti nel periodo nazista[4] Pubblicazioni (parziale)
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