La locuzionelatinaEripe me his, invicte, malis, tradotta letteralmente, significa «strappami, o invitto, da queste sofferenze.» (Virgilio, Eneide, VI, 365).
È la preghiera che Palinuro rivolge ad Enea incontrandolo nell'Ade, ove questi era sceso con la Sibilla, perché lo tolga dalle pene eterne e lo riconduca nel mondo dei vivi.