Erchia
Erchia (in greco antico: Ἐρχία?, Erchía[2]) era un demo dell'Attica. La sua posizione, a sud dell'odierna Spata, è nota grazie al ritrovamento di una lex sacra[3] del demo.[4] Secondo Stefano di Bisanzio Erchia aveva preso il nome da Erchio, un abitante del luogo che aveva ospitato Demetra.[5] A sud di Spata sono stati identificati i resti di un tempio del V secolo a.C., che doveva trovarsi vicino all'agorà di Erchia o al suo interno. StoriaGran parte di ciò che si conosce riguardo a Erchia viene da quella lex sacra: in essa sono elencati 59 sacrifici annuali a 46 divinità (dei, ninfe ed eroi), per un costo totale di 547 dracme; 21 di questi sacrifici venivano compiuti nel demo stesso, gli altri 38 nei demi confinanti o ad Atene. Dalla sua posizione centrale all'interno dell'Attica, dalla ricchezza e dalle posizioni ricoperte da molti dei suoi abitanti (il cui periodo di massimo splendore, a giudicare dalle informazioni disponibili, sembra compreso all'incirca tra il 450 e il 200 a.C.[6]),[7] e dal numero dei suoi buleuti, superiore a quelli di tutti gli altri demi della tribù Egeide,[1] si può ritenere che Erchia fosse uno dei demi più importanti.[8] A Erchia si trovava un santuario di Ecate.[9] Si conosce da un'iscrizione una commedia dal titolo Gli Erchiesi della prima metà del II secolo a.C.,[10] ma non si sa quale difetto degli Erchiesi attaccasse.[11] Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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