Epinette des Vosges
Con il termine épinette des Vosges (letteralmente "spinetta dei Vosgi") si indica, in francese, uno strumento a corde pizzicate della famiglia delle cetre, il cui uso era limitato a due aree dei monti Vosgi in Francia a circa 50 km l'una dall'altra intorno alla Val-d'Ajol e intorno a Gérardmer. OriginiL’épinette è attestata già nel XVIII secolo nelle regioni di Val-d'Ajol e Plombières-les-Bains dei Vosgi meridionali, da cui deriva il suo nome. Le prime origini dell'épinette des Vosges restano sconosciute, anche se alcuni ritengono che lo strumento sia stato introdotto dagli svedesi durante la guerra dei trent'anni. È però anche possibile che discenda dal salterio medievale. Tipi di épinette e aree geograficheStrumenti di questa famiglia, un tempo diffusa in tutta Europa, si trovano ora principalmente in Norvegia (il langeleik), in Islanda (il langspil), nelle Fiandre (l'hummel), in Ungheria e in Francia. Uno strumento parallelo, il dulcimer appalachiano si trova nelle aree montane rurali degli Stati Uniti orientali. L'épinette della Val-d'AjolQuesto strumento è attestato, per la prima volta, in resoconti datati 1730. La versione primitiva a 4 corde si è evoluta in un modello a 5 corde. L'épinette della Val-d'Ajol è di piccole dimensioni, comprese da 50 a 60 cm a forma di parallelogramma a base larga. I tasti, originariamente 14, aumentarono a 17 nel XIX secolo. Il tasto è diatonico, accordato per aprire il Re maggiore. Si tasta con le dita della mano sinistra o, in alternativa, con un pezzetto di legno liscio. La mano destra strimpella, con il pollice, una penna d'oca o di piccione. Il liutaio di épinettes più prolifico fu Amé Lambert (1843 – 1908) che produceva fino a 500 épinettes all'anno. L'épinette di GérardmerQuesto strumento è stato attestato, per la prima volta, nel 1723. Si tratta di uno strumento semplice costruito da liutai, o dagli stessi musicisti. Lo strumento cadde fuori moda e si sa poco fino a quando non venne ripreso dopo il 1945. Le épinettes degli Alti Vosgi sono grandi, circa 80 cm. Il numero delle corde varia da 3 a 8 con tasti diatonici. Tecniche di esecuzioneL'épinette è diatonica, producendo una scala maggiore eptatonica. Il numero dei tasti aumentò da 14 a 17 nel corso del XIX secolo, dandogli un'estensione di 2 ottave e mezza.
Un suonatore di épinette suona, di solito, seduto. L’épinette è posizionata su un tavolo (il più delle volte) o in grembo con un'angolazione, lontano dall'esecutore. A differenza di altre forme di dulcimer l'épinette offre una certa separazione tra le corde della melodia e i droni. Pertanto, quelle aree possono essere colpite separatamente per stabilire il ritmo. Lo strumento è accordato ad orecchio piuttosto che sull'altezza del concerto e può essere accordato più alto o più basso a seconda dello strumento di accompagnamento, del suono individuale dell’épinette o del gusto personale. Oltre alle épinettes diatoniche vi sono épinettes con tasti aggiunti per ogni semitono, in modo da comporre la scala cromatica. Su un’épinette cromatica si può suonare in qualunque tonalità senza riaccordare. Le modalitàL'épinette permette di riprodurre musica modale. La tabella seguente presenta un esempio di base (la disposizione dei droni varia in base al loro numero e ai gusti del suonatore). Le modalità possibili sono:
Suonatori di épinette
Fabbricanti contemporanei
Discografia
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
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