Enrico Maccioni

Enrico Maccioni (Firenze, 9 gennaio 1940Ostia, 21 marzo 2023) è stato un pittore italiano.[1]

Biografia

Nato a Firenze nel 1940 da una famiglia di origine sarda, sin dalla più acerba adolescenza approdò al disegno libero per poi giungere alla pittura di impronta poetica istintiva. Affetto dalla nascita da tetraparesi spastica fu comunque attivo in tutta la sua espressione artistica figurativa: espose dal 1949 a Cagliari, Venezia e Reggio Emilia, fino al 1958 a Roma dove nella Fiera di Roma per la pittura estemporanea conseguì il 1º premio di pittura. Allestì mostre personali a Firenze nel 1960 presso l'Accademia di Musica, Scienze e Arte Italia-Brasile, Galleria d'Arte Internazionale, e a Milano nel 1963 presso la Galleria Montenapoleone. A Iglesias partecipa alla Seconda Biennale d'Arte Internazionale; ancora espose a Ravenna e Forlì nel 1968. Nel 1969 partecipò e vinse a Mantova al "Premio per bianco e nero". In Europa dal 1970 proseguì il suo percorso espositivo da Ragusa a Madrid fino ad Atene con la terza rassegna internazionale "Primavera 1972". Dopo la metà degli anni Settanta, tra mostre nazionali e internazionali, in prevalenza rassegne trattanti stilisticamente arte sacra, Maccioni nel 1981 presentò la sua pittura poetica istintiva paesaggistica nella mostra personale a Palazzo Barberini.[2] Nel 1998 venne pubblicata una raccolta di poesie dal titolo Il Fiore della Vita, dove l'artista raccontò la sua storia familiare. Nel 2018 Maccioni ricevette il premio alla carriera dall'organizzazione artistica Inter@rt.[3]

Maccioni è morto il 21 marzo del 2023 ad Ostia.[4]

Opere nei musei

Note

  1. ^ Cultura Italia: Maccioni Enrico, su culturaitalia.it. URL consultato il 25 gennaio 2022.
  2. ^ GNAM - Opac Galleria Nazionale di Arte Moderna, su opac.lagallerianazionale.com. URL consultato l'11 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2022).
  3. ^ Inter@rt, Arts association, founded 2015, in Rome.
  4. ^ enciclopediadarte.eu, news, dettaglio: martedì 21 marzo 2023 è scomparso l’Artista Enrico Maccioni.
  5. ^ Ricerca - Schede di catalogo, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 25 gennaio 2022.

Bibliografia

  • Laudes creaturarum quas beatus Franciscus ad laudem Dei fecit Henricus Maccionus nigro humillime commentatus est lapillo, 1965, P. Benveduti, Firenze.[1][2]
  • Disegni Enrico Maccioni, Roma, Grafiche SIGAP.[3]
  • Catalogo, Mostra antologica del pittore Enrico Maccioni, Cagliari, Galleria d'arte La Porta d'oro, 1968.[4]
  • Mino Borghi, Catalogo, Disegni e pitture di Enrico Maccioni.[5]
  • Mostra personale di Enrico Maccioni e di Clara Maccioni Branca, dal 18 al 30 gennaio 1951, Gabinetto delle Stampe "Anna Marongiu Pernis".[6]
  • Monografia ARTE ITALIANA NEL MONDO, Firenze, Edizioni CELIT, 1970.
  • Maria Eletta Martini, X Primavera, Roma, edizioni Centro Europeo di Iniziative Culturali, pp. 158–159, 1979.[7]
  • Aurelio Tommaso Prete, Enrico Maccioni, Accademia internazionale per l'unità della cultura, Roma, 1981.[8]
  • Daniela Negrelli, Andrea Nassi, Quando la fantasia diventa arte, Catalogo Biennale 2021, 2ª edizione, Roma. ISBN 979-12-80434-01-2
  • Michela Ramadori, Arte di frontiera: esprimere e rappresentare la disabilità. Una selezione di opere della Collezione Archivio Paolo Salvati e di altre raccolte, Editions of Italian Modern and Contemporary Art Archives, 2024, ISBN 978-88-947049-1-4.[9]

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN89213053 · ISNI (EN0000 0000 6215 425X · BAV 495/217656 · ULAN (EN500775430 · BNE (ESXX1350426 (data)