Eliano FantuzziEliano Fantuzzi (Modena, 25 settembre 1909 – Verona, 1987) è stato un pittore italiano. BiografiaTrasferitosi con la famiglia a Verona, scopre sin da piccolo la sua passione per la pittura. Frequenta il liceo artistico e poi l'Accademia di Belle Arti Cignaroli.[1] Il suo primo lavoro, introvabile, rappresenta Gaio Muzio Scevola che si brucia la mano. Sognando l'impressionismo francese, si trasferisce a Parigi nel 1924, quando ormai già prendeva piede in Europa l'espressionismo. In città trova piccoli lavori per vivere, riuscendo a organizzare mostre per esporre le sue opere, grazie alle quali attraversa periodi di discreta fortuna. Nel 1939 si arruola nell'esercito francese[2] e nel 1943 rientra in Italia. Nel 1947 è invitato alla V Quadriennale d'Arte di Roma.[1] Nel 1948 viene chiamato dall'emiro Ibim Saud a decorare la reggia saudita di Taif. Vive presso l'emiro sino al 1952, affrescando il salone dei ricevimenti.[1][3][4] Tornato a Roma, è invitato alla VI Quadriennale di Roma[5] e alla XXVI Biennale di Venezia. Nel 1953 vince un premio acquisto alla prima edizione del Premio Spoleto. Nell'aprile del 1963, al concorso ''Pittura in Ciociaria'' presso l'Abbazia di Casamari, è componente della giuria presieduta da Giorgio de Chirico.[6] Prediligendo le ambientazioni notturne, il suo stile pittorico è influenzato nei temi e nelle scelte cromatiche della Scuola romana, con influenze venete.[7] Con Giorgio de Chirico risultava essere tra gli artisti più copiati in Italia.[3] Muore a Verona nel 1987. Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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