Edward Thomas JohnEdward Thomas John, noto anche con lo pseudonimo di E.T. John (Pontypridd, 14 marzo 1857 – Bletchingley, 16 febbraio 1931), è stato un politico gallese appartenente al Partito Liberale, membro del Parlamento britannico per il collegio elettorale del East Denbighshire dal 1910 al 1918. Nutrì forti convinzioni pacifiste e radicali, che lo indussero ad unirsi alla fine al Partito Laburista BiografiaNato a Pontypridd da John John, un fabbro costruttore di ancore, e sua moglie Margaret Morgan, studiò presso la locale Wesleyan School e terminati gli studi emigrò a Middlesbrough per trovare lavoro come operaio nell'industria metallurgica, come tanti dei suoi connazionali[1]. La sua carriera nell'industria metallurgica fu fulminante, iniziando come apprendista presso la Bolckow, Vaughan & Co., Ltd, fondata da un altro gallese, William Edwards, della quale divenne in pochi anni direttore. Nel 1881 sposò Margaret Rees, originaria di Pendeulwyn, dalla quale ebbe cinque figli, tre maschi e due femmine. Di fede metodista calvinista fu molto attivo in campo religioso e divenne una figura di spicco della comunità gallese residente nella regione del Teesside, sviluppando nel frattempo un forte interesse anche in campo prettamente politico, soprattutto in questioni pertinenti la religione e l'educazione. Nel gennaio 1910 abbandonò la direzione dell'industria metallurgica per impegnarsi come parlamentare per il collegio elettorale di East Denbighshire. Il 5 agosto 1910, John scrisse una lettera pubblica al Manchester Guardian proponendo un governo di stampo federale come soluzione per il problema della questione irlandese e costituì legami con lo Scottish National Committee. Nonostante tutti i suoi sforzi, tuttavia, la questione indipendentista gallese non trovò sufficienti sostenitori nemmeno in patria. All'alba dello scoppio della prima guerra mondiale, John fu molto critico nei confronti del governo inglese, e fu uno dei quattro parlamentari gallesi liberali ad opporsi alla coscrizione obbligatoria nel 1916. Nell'autunno del 1918 si distaccò dal partito liberale per unirsi ai laburisti, a causa del loro spiccato pacifismo e al loro appoggio alla Lega delle Nazioni. Dopo la guerra, nella convinzione che il trattato di Versailles e il successo dell'indipendentismo irlandese potessero rendere più vicina la vittoria in favore dell'autogoverno gallese, dal 1919 in poi, in collaborazione con l'indipendentista, scrittore e giornalista, Beriah Gwynfe Evans, appoggiò diverse iniziative politiche. A causa dei disastrosi fallimenti di tutte le sue iniziative politiche e delle sue candidature nelle liste laburiste, si ritirò a vita privata e commise suicidio nella sua casa di Bletchingley (Surrey) il 16 febbraio 1931. Note
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