Distretto di Karl-Marx-Stadt

Distretto di Karl-Marx-Stadt
Informazioni generali
Nome ufficialeBezirk Karl-Marx-Stadt
CapoluogoKarl-Marx-Stadt
Superficie6.009 km² ()
Popolazione1.859.500 (1989[1])
Dipendente daGermania Est (bandiera) Germania Est
Suddiviso in5 circondari urbani
21 circondari rurali
Evoluzione storica
Inizio25 luglio 1952 con Max Muller
CausaSuddivisione della RDT in distretti
Fine3 ottobre 1990 con Albrecht Buttolo
CausaRiunificazione tedesca
Preceduto da Succeduto da
Sassonia Sassonia
Cartografia

Il Distretto di Karl-Marx-Stadt (in tedesco Bezirk Karl-Marx-Stadt) era uno dei 14 distretti in cui era divisa la Repubblica Democratica Tedesca, esistito dal 1952 al 1990. La sede amministrativa e la città principale erano Karl-Marx-Stadt.

Storia

Il distretto venne istituito il 25 luglio 1952. Il 10 maggio 1953 il nome originario del capoluogo, Chemnitz, venne cambiato in Karl-Marx-Stadt e di conseguenza fu cambiato anche il nome del distretto. Entrambi vennero ribattezzati Chemnitz il 1° giugno 1990 dopo che tre quarti dei residenti del capoluogo ebbero votato il 23 aprile dello stesso anno per rinominare la città[2]. Il 22 luglio 1990, pochi mesi prima della riunificazione tedesca, il distretto fu sciolto e il suo territorio tornò a far parte del Land Sassonia.

Localizzazione

Il distretto corrispondeva all'area dell'attuale distretto direttivo di Chemnitz ed era quello più meridionale della DDR. Confinava con i distretti di Gera, Lipsia e Dresda, oltre che con la Cecoslovacchia e il distretto dell'Alta Franconia della Germania Ovest.

Suddivisione amministrativa

Il distretto di Karl-Marx-Stadt era diviso in 26 circondari (Kreise): 5 urbani (Stadtkreise) e 21 rurali (Landkreise).
Circondari urbani:

Circondari rurali:

Note

  1. ^ "40 Jahre DDR", National central administration for statistics, May 1989
  2. ^ Michael Richter: Die Bildung des Freistaates Sachsen. Friedliche Revolution, Föderalisierung, deutsche Einheit 1989/90. Vandenhoeck und Ruprecht, Göttingen 2004, ISBN 3-525-36900-X, p. 272.

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