Diocesi di Sebaste di Cilicia
La diocesi di Sebaste di Cilicia (in latino Dioecesis Sebastena in Cilicia) è una sede soppressa del patriarcato di Antiochia e una sede titolare della Chiesa cattolica. StoriaSebaste di Cilicia, identificabile con le rovine nei pressi di Ayaş nella provincia di Mersin in Turchia[1], è un'antica sede episcopale della provincia romana della Cilicia Prima nella diocesi civile d'Oriente. Faceva parte del patriarcato di Antiochia ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Tarso, come attestato da una Notitia episcopatuum datata alla seconda metà del VI secolo.[2] Il primo vescovo attribuito a questa antica sede vescovile è Minodoro, che prese parte al sinodo celebrato a Tarso nel 434 da alcuni vescovi anticirilliani della provincia della Cilicia Prima. Segue, verso la metà del V secolo, il vescovo Alessandro, documentato in tre occasioni: partecipò al cosiddetto "brigantaggio" di Efeso del 449; il suo nome appare tra i firmatari degli atti del concilio di Calcedonia nel 451; infine, benché non sia indicata la sede di appartenenza, il nome di Alessandro è tra i firmatari nel 458 della lettera dei vescovi della Cilicia all'imperatore Leone in seguito all'uccisione del patriarca Proterio di Alessandria. Le Quien assegna a questa diocesi anche il vescovo Anatolio, che intervenne al concilio di Costantinopoli nel 553; tuttavia lo stesso autore inserisce Anatolio anche nella serie episcopale dei vescovi di Sebaste di Frigia. L'edizione critica degli atti del concilio esclude le due diocesi precedenti e attribuisce invece questo vescovo alla diocesi di Sebaste di Palestina.[3] Dal XV secolo Sebaste di Cilicia è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 23 agosto 2000. Nel Novecento il titolo è stato assegnato a due abati di San Paolo fuori le mura, Ildebrando Vannucci e Cesario D'Amato. CronotassiVescovi greciVescovi titolariI vescovi di Sebaste di Cilicia appaiono confusi con i vescovi di Sebaste di Palestina, perché nelle fonti citate le cronotassi delle due sedi non sono distinte.
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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