Diocesi di Campania
La diocesi di Campania è una sede soppressa de patriarcato di Costantinopoli e sede titolare della Chiesa cattolica (in latino Dioecesis Campaniensis). StoriaCampania è un'antica sede vescovile della provincia romana della Macedonia Prima nella diocesi civile omonima. Il nome non indica una città, ma la piana che si estende a sud-ovest di Salonicco, oggi nota con il nome di Roumlouki (Ρουμλούκι) o Kampania (Καμπανία), attraversata dal fiume Aliacmone. Nelle antiche Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli la sede è documentata tra le suffraganee di Tessalonica.[1] Come tale è rimasta fino agli inizi del XX secolo, l'ultima fra le diocesi suffraganee superstiti del patriarcato. Nel 1923 fu elevata al rango di metropolia, ma nel 1931 fu soppressa e il suo territorio annesso alle vicine metropolie di Salonicco e di Veria. L'ultima sede dei suoi vescovi era la località di Kampochori nel comune di Alexandreia. Sono solo due i vescovi noti di Campania in epoca bizantina: un anonimo, che nel 1341 prese parte al sinodo di Costantinopoli che condannò gli avversari di Gregorio Palamas; e Melezio, che nel 1421 sottoscrisse una lettera dei monaci del monte Athos all'imperatore Manuele II Paleologo. Più consistente è la serie nota dei vescovi in epoca ottomana; l'ultimo è stato Diodoro, l'unico metropolita della sede di Campania. Dal 1933 Campania è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 12 giugno 1965. Il titolo è stato assegnato finora ad un solo vescovo, Jorge Carlos Carreras, ausiliare di Buenos Aires in Argentina. CronotassiVescovi residenti greci
Vescovi titolari latini
Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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