Dietro lo specchio (film 1956)Dietro lo specchio (Bigger Than Life) è un film del 1956 diretto da Nicholas Ray, ispirato a un fatto di cronaca riportato nel 1955 in un articolo del The New Yorker scritto da Berton Roueché e intitolato Ten Feet Tall.[1][2] È stato presentato alla 21ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il 1º settembre 1956.[3] TramaUn rispettato insegnante di scuola e padre di famiglia viene ricoverato per una grave forma di arterite. I medici, per salvarlo, gli impongono una terapia farmacologica a base di cortisone. Egli può così tornare a condurre una vita normale, ma i farmaci che assume (custoditi dietro lo specchio) gli procurano, come effetto collaterale, lo sviluppo di ossessioni e disturbi mentali, a spese della moglie e del figlio, che ne subiscono le bizzarrie. Critica«[Il film] è tutto incongruenze e sforzature tenute insieme e ricoperte da un disinvolto mestiere. Quando sta per scivolare nel grottesco (il sacrificio di Isacco) una mano lo ritira al decoro. Ma resta l'artificio, e come un gelo farmaceutico che impedisce anche nei momenti più drammatici una genuina commozione. James Mason, il protagonista, con cui sono Barbara Rush e Chris Olsen, s'adopera con intelligenza a dar vita a un personaggio costruito dal di fuori per ammonire sull'abuso dei medicinali ormonici, e in molti tratti ne fa davvero un autentico uomo, smarrito e sofferto. Gli applausi del pubblico sono meritatamente andati tutti a lui.» «È un tipico melodramma degli anni cinquanta, ma condito da un'ironia e da soprassalti irrealistici che hanno la firma del regista, acuto nel fare del suo eroe piccoloborghese con manie di grandezza un Napoleone in sella a un cavallo a dondolo» «Il film è un allucinante spaccato della piccola borghesia americana e delle sue velleità di rivalsa, anche se non raggiunge - per le notevoli pressioni censorie da parte delle organizzazioni mediche - uno degli obiettivi che si era preposto, quello di stigmatizzare la follia della "droga miracolosa" che stava contagiando l'America di quei tempi» Note
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