Diatesi antipassivaLa voce verbale antipassiva è un tipo di diatesi usata tendenzialmente nelle lingue ergative (sebbene studi recenti abbiano messo in luce come questa correlazione non sia sistematica[1]). L'antipassiva modifica i verbi transitivi togliendo l'oggetto (flesso al caso assolutivo) e cambia l'agente flettendolo al caso assolutivo invece che all'ergativo. Normalmente le lingue ergative pongono il soggetto all'ergativo e l'oggetto all'assolutivo, oppure il soggetto di un verbo intransitivo all'assolutivo.
La diatesi antipassiva, invece, sostituisce l'oggetto sottinteso con un complemento indiretto.
La diatesi antipassiva comunica spesso informazioni riguardanti l'aspetto e il modo e può assegnare ad una proposizione l'aspetto imperfettivo, incettivo oppure potenziale. Lo scopo di una costruzione antipassiva è spesso quello di indicare univocamente l'oggetto nelle proposizioni relative, nelle proposizioni coordinate o costruzioni simili. Nel dyirbal, per esempio, l'oggetto sottinteso nelle frasi coordinate deve essere declinato all'assolutivo. La seguente frase è perciò scorretta grammaticalmente:
Nelle frasi coordinate, l'oggetto (l'uomo) della frase "(egli) vide la donna" andrebbe in caso ergativo, essendo l'agente di un verbo transitivo (vedere) e contemporaneamente in assolutivo, essendo il soggetto di un verbo intransitivo (arrivare). Ciò non è permesso nella lingua Dyirbal. Per ovviare al problema, la voce antipassiva cambia l'originale ergativo in un assolutivo e declina l'originale assolutivo (la donna) in un caso dativo:
Esempi nella lingua bascaIl basco ha una diatesi antipassiva, che pone l'agente in assolutivo, ma non sostituisce l'oggetto in assolutivo. Ciò fa coesistere l'agente e l'oggetto nello stesso caso assolutivo.
Usata con una diatesi antipassiva, la frase diventa:
Note
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