Diaspro
Il diaspro (parola che è di origine persiana, ma connessa anche con il greco-latino iaspis, "pietra screziata") è una roccia sedimentaria mono-mineralogica, ossia formata da un unico minerale, composta da quarzo (SiO2), e contenente sovente alcune impurità, solitamente composti di ferro che conferiscono alla roccia vivaci colorazioni, rendendola ricercata come pietra semi-preziosa per la lavorazione in opifici. Abito cristallinoI diaspri sono costituiti da quarzo micro e criptocristallino granulare, in certi casi anche fibroso, combinato a volte a piccole quantità di silice opalina[1]. Origine e giacituraIl minerale si forma in acque abbondanti di silice per sedimentazione e precipitazione innescata da un processo vulcanico attivo in un bacino acquifero.[1] La precipitazione della silice può avvenire sotto forma di "gel" che in seguito, dopo la deposizione sul fondo del bacino, si solidifica; tuttavia l'origine del diaspro può essere a volte organogeno, cioè può essere originato da alcuni tipi di spugne[1] e/o radiolari[1] e/o gusci silicei di diatomee (rispettivamente animali appartenenti al genere porifera, animali unicellulari planctonici e alghe unicellulari planctoniche). Forma in cui si presenta in naturaI diaspri sono formati da strati che possono avere uno spessore che varia da alcuni millimetri ad alcuni metri, con superficie a grana fine o liscia[1]. CaratteristicheIl diaspro appare generalmente di colore rosso[2] mattone (per inclusioni microcristalline di ossidi di ferro[2][3], principalmente ematite Fe2O3) o verde con varie tonalità (per la presenza di microcristalli di anfiboli e pirosseni). Può anche assumere tonalità giallastre o nere (per l'inclusione di ossidi di manganese[3]). Cultura di massaNella Grecia classica, il diaspro era ritenuto capace di allontanare alcuni fantasmi, tra i quali l'Empusa. Ne parlano Porfirio (Quaestionum Homericarum ad Odysseam pertinentium reliquiae X 323ss.) ed Eustazio (ad Od. I 382). Tale minerale formava le ricche collane dei druidi nelle popolazioni galliche. Nell'Apocalisse di Giovanni, della città santa di Gerusalemme viene detto: "Il suo splendore è simile a quello di una pietra preziosissima, come pietra di diaspro cristallino" (Ap., 21,11). La città stessa poggia su dodici fondamenti costituiti ciascuno da una pietra preziosa. Il primo fondamento è di diaspro. VarietàLe varietà di diaspro sono molte rendendo la classificazione dei vari tipi del minerale piuttosto difficile. Tuttavia, le principali varietà del minerale sono[4]:
UtilizziIl diaspro presenta fratture concoidi[1] (bordi taglienti come quelli del vetro o del quarzo) ed è molto compatto e resistente, tanto da risultare un materiale utile per la produzione di punte, lame e altri utensili delle industrie litiche dall'Homo erectus in avanti: è infatti una roccia del tutto simile alla selce. L'utilizzo come gemma di questa pietra è molto modesto[5] (viene tagliato a forma di cabochon[1]), difatti si preferisce utilizzarla come pietra ornamentale per realizzare tessere di mosaico o oggetti di grandi dimensioni tipo coppe, vasi o sculture[1][5], come per esempio il Vaso Kolyvan. Con il diaspro si realizzano tra l'altro anche delle lastre per ricoprire pareti e pavimenti di ambienti lussuosi, come ad esempio alcuni palazzi dei nobili russi del periodo degli zar[5]. Attualmente le lastre di diaspro vengono utilizzate come rivestimenti murali negli Stati Uniti[1]. Note
Bibliografia
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