Dewey Martin

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Dewey Martin

Dewey Martin (Katemcy, 8 dicembre 1923San Pedro, 9 aprile 2018[1]) è stato un attore statunitense.

Biografia

Nativo di Katemcy, Texas[2], per un periodo da adolescente visse a Florence, Alabama[3]. Martin si unì alla US Navy nel 1940 e servì come pilota Grumman F6F Hellcat sul fronte del Pacifico. Abbattuto nel 1945, fu tenuto prigioniero di guerra fino alla resa del Giappone.

Dopo una breve esperienza teatrale, Martin debuttò sul grande schermo con due brevi ruoli non accreditati nel film I bassifondi di San Francisco (1949) e Bastogne (1949). Due anni più tardi il suo percorso artistico incrociò per la prima volta quello del regista Howard Hawks nel film di fantascienza La cosa da un altro mondo (1951). La pellicola venne ufficialmente diretta da Christian Nyby, ma Hawks vi svolse un fondamentale ruolo di ideatore, sceneggiatore e attivo supervisor, mentre era in attesa di girare il western Il grande cielo[4].

Ne La cosa da un altro mondo, Martin interpretò il ruolo del sergente Bob, uno dei componenti dell'equipaggio che viene inviato al Polo Nord per indagare su un misterioso disco volante, dall'esplosione del quale viene alla luce una creatura antropomorfa che seminerà terrore e morte, prima di essere definitivamente distrutta[5]. L'interpretazione consentì a Hawks di verificare le potenzialità di Martin, che doveva appunto recitare di lì a poco ne Il grande cielo[6].

Il grande cielo riunì Martin al già affermato Kirk Douglas, nell'avventurosa vicenda di un gruppo di esploratori che risalgono il Missouri verso il Montana, con l'obiettivo di rifornirsi di pelli presso la tribù dei Piedi Neri. Martin interpretò lo scorbutico Boone Caudill, un giovane dalla rissa facile che fa amicizia con l'estroverso Jim Deakins (interpretato da Douglas). Le esperienze vissute fianco a fianco porteranno Deakins a maturare e ad assumersi le proprie responsabilità, e condurranno Boone all'autocoscienza e alla consapevolezza di essere diventato adulto[7].

Martin proseguì la carriera cinematografica senza tuttavia riuscire a emergere definitivamente. Nel 1955 ebbe nuovamente l'opportunità di essere diretto da Howard Hawks nel film storico La regina delle piramidi (1955), nel quale interpretò il ruolo di Senta, il figlio dell'architetto Vashtar (James Robertson Justice), incaricato dal faraone Cheope della costruzione di una piramide per la quale Vashtar ha ideato un labirinto interno le cui porte sono studiate per chiudersi ermeticamente con un congegno a sabbia. Il personaggio di Senta è depositario del segreto poiché il ragazzo deve aiutare il padre la cui vista si è ormai indebolita[8].

Nello stesso anno, Martin interpretò il ruolo del fratello minore di Humphrey Bogart nel drammatico Ore disperate, mentre due anni più tardi fu coprotagonista accanto a Dean Martin della commedia 10.000 camere da letto (1957), primo film dell'attore e cantante dopo la separazione da Jerry Lewis.

Dal 1956 al 1958 Dewey Martin fu sposato con la cantante Peggy Lee.

L'attore passò al piccolo schermo a partire dal 1955, partecipando a molte serie antologiche e western. Tra i suoi ruoli, quello dell'esploratore Daniel Boone nella serie Disneyland, che egli interpretò in quattro episodi nel 1960-1961. Numerose le sue apparizioni televisive durante gli anni sessanta, da Ai confini della realtà (1960), La legge di Burke (1963-1964), a Hawaii Squadra Cinque Zero (1970).

Martin iniziò a rallentare l'attività nella prima metà degli anni settanta. La sua ultima apparizione sulle scene risale al 1978 in un episodio del telefilm poliziesco Sulle strade della California, prima del ritiro definitivo.

Filmografia

Cinema

Televisione

Doppiatori italiani

Note

  1. ^ (EN) In Memoriam, in SAG-AFTRA, vol. 7, n. 2, estate 2018, p. 50, ISSN 2326-6279 (WC · ACNP). URL consultato il 23 settembre 2018.
  2. ^ Moser, J.D., Stevens, T., Publishing, Q., Pay, W. e Thompson, P., Television & Video Almanac, vol. 49, Quigley Publishing Company, 2004, ISSN 0895-2213 (WC · ACNP). URL consultato il 4 gennaio 2015.
  3. ^ (EN) Staff, Dewey Martin, Florence's Own Movie Star, Visits, in The Florence Times, 22 maggio 1952. URL consultato il 30 dicembre 2017.
  4. ^ Barbara Grespi, Howard Hawks, Le Mani, 2004. pag. 293
  5. ^ Grespi 2004, pag. 292
  6. ^ Grespi 2004, pag. 295
  7. ^ Grespi 2004, pag. 303
  8. ^ Grespi 2004, pag. 318-319

Altri progetti

Collegamenti esterni

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