Dasyurus maculatus
Il quoll tigre (Dasyurus maculatus Kerr, 1792), noto anche come gatto marsupiale a coda macchiata, è un marsupiale carnivoro del genere Dasyurus originario dell'Australia[2]. Con maschi e femmine del peso rispettivamente di 3,5 e 1,8 kg, è il più grande marsupiale carnivoro del continente australiano e il più lungo del mondo (il più pesante, invece, è il diavolo della Tasmania), ed è considerato un superpredatore. DescrizioneIl quoll tigre è il rappresentante più grande del genere Dasyurus. I maschi e le femmine delle regioni sud-orientali dell'Australia pesano rispettivamente circa 3,5 e 1,8 kg, mentre quelli del Queensland rispettivamente 1,6 e 1,15 kg[3]. I maschi e le femmine della seconda specie più grande di Dasyurus, il quoll occidentale, invece, pesano 1,31 e 0,89 kg[4]. Il quoll tigre ha zampe relativamente corte, ma ha una coda di lunghezza pari a quella del corpo[3]. Ha testa e collo robusti e muso allungato e leggermente arrotondato[3]. Ha cinque dita su ogni piede, e i piedi posteriori sono dotati di alluci ben sviluppati. I lunghi cuscinetti plantari, di colore rosa, sono ricoperti da una serie di pieghe delle pelle, utili per uno stile di vita arboricolo[5]. Infatti, questo animale non è dotato di coda prensile. Il quoll tigre ha un mantello bruno-rossastro ricoperto da macchie bianche, che non muta in base alle stagioni. È l'unica specie di Dasyurus ad avere macchie anche sulla coda. La pelliccia e l'epidermide sono ricoperte da una sostanza oleosa di colore bruno-arancio. La regione ventrale è generalmente grigiastra o bianco crema. Maschi e femmine dell'Australia sud-orientale misurano rispettivamente 93 e 81,1 cm. Quelli del Queensland, invece, 80,1 e 74,2 cm[3]. BiologiaComportamentoIl quoll vive in un certo numero di habitat, ma sembra prediligere le foreste umide, come le foreste pluviali e le fitte foreste di eucalipti[5][6]. È arboricolo, ma solo in parte[7], dal momento che l'11% dei suoi spostamenti vengono effettuati al suolo[5]. I quoll tigre sono generalmente notturni e trascorrono la giornata riposando in tane. Tuttavia, esemplari giovani e femmine con i piccoli possono essere scorti anche durante il giorno e possono uscire allo scoperto anche quando il cielo è coperto[7][8][9]. Le tane dei quoll sono costituite da gallerie sotterranee, caverne, fenditure nella roccia e tronchi cavi e caduti; alcuni stabiliscono la propria dimora sotto case o capanni[5][8][9]. I quoll si spostano camminando e procedendo a piccoli balzi[3]. I sentieri non hanno per loro particolare importanza, sebbene vadano in cerca di cibo e depositino marcature odorose lungo piste e strade. I quoll tigre possono occupare territori di 5,80-8,75 ettari nel caso dei maschi e di 0,90-1,88 ettari in quello delle femmine[3]. La maggior parte degli individui stanziali sono femmine, sebbene nel corso di uno studio maschi e femmine si siano dimostrati sia transienti che residenti[7]. I maschi occupano territori che si sovrappongono tra loro, ma ognuno di essi ha una propria area centrale di almeno 1,28 ettari[9]. I territori delle femmine, invece, si sovrappongono solo in parte[7]. I quoll talvolta condividono le tane durante la stagione riproduttiva[9]. Dopo l'accoppiamento, le femmine si dimostrano aggressive nei riguardi dei maschi, specialmente quando sono prossime al parto. Presso i quoll tigre i segnali olfattivi e uditivi vengono utilizzati più spesso per comunicare di quelli visivi. Si salutano tra loro strofinando il muso, e i maschi annusano il posteriore delle femmine per verificare se sono in estro[3]. Marcano inoltre sé stessi con secrezioni prodotte da bocca e orecchie[10]. Alcune popolazioni hanno latrine comuni, poste generalmente sul greto ciottoloso di torrenti, alla base di falesie e lungo le strade[7]. I quoll tigre non sono generalmente molto vocali, ma varie vocalizzazioni possono essere udite in tutte le interazioni sociali[11]. Quando si trovano a fronteggiare un rivale o qualsiasi altra sorgente di disturbo emettono sbuffi gutturali, colpi di tosse, sibili e gridolini acuti[3]. Una sorta di cp-cp-cp viene prodotto dalle femmine in estro[11]. Le femmine e i propri piccoli comunicano con dei richiami che risuonano come chh-chh e echh-echh, i primi emessi dalle femmine e i secondi dai giovani. I giovani vocalizzano frequentemente mentre combattono per gioco e le loro madri emettono sibili quando i propri piccoli salgono loro sul dorso[3]. Negli scontri, i quoll si minacciano tra loro aprendo la bocca e mettendo in mostra i denti, con le orecchie volte all'indietro e gli occhi socchiusi. Nel corso dei combattimenti i maschi si afferrano e si prendono a morsi[5]. AlimentazioneTra le prede del quoll figurano insetti, gamberi, lucertole, serpenti, uccelli, pollame domestico, piccoli mammiferi, ornitorinchi, conigli, opossum arboricoli, tilogali, piccoli wallaby e vombati[3]. Divora anche carcasse di animali più grandi, come canguri, maiali inselvatichiti, vacche e dingo[3][7]. Tuttavia, il quoll tigre non è così saprofago quanto il diavolo della Tasmania[5]. Gran parte delle prede catturate dal quoll sono arboricole[7]. Esso sale in alto sugli alberi e tende agguati notturni a opossum e uccelli[5]. La variabilità della sua dieta lascia ipotizzare che le sue prede base non subiscano danno dagli incendi boschivi[12]. Quando caccia, il quoll segue furtivamente la preda, immobilizzandosi solo quando la sua testa è eretta[3]. In seguito si lancia all'attacco, azzannando la vittima alla base del cranio o alla sommità del collo, a seconda delle dimensioni dell'animale[5]. Le piccole prede vengono tenute immobilizzate a terra con le zampe anteriori e finite con un morso. Quelle più grandi vengono assalite con un balzo e morse al collo[3]. I quoll possono cadere essi stessi preda di diavoli della Tasmania e barbagianni in Tasmania e di dingo e cani sul continente[3]. Talvolta vengono predati anche da aquile cuneate e grossi pitoni. In presenza di una carcassa, i quoll tigre lasciano la precedenza ai diavoli adulti, ma scacciano via gli esemplari più giovani. I quoll sono costretti a dover competere nella caccia con carnivori introdotti dall'uomo, come volpi, gatti ferali e cani selvatici. I quoll tigre sono inoltre ospiti di numerose specie di endoparassiti[3]. RiproduzioneI quoll tigre hanno una stagione degli amori ben definita, che cade verso la metà dell'inverno (giugno-luglio), sebbene alcune femmine si riproducano anche prima, in aprile[13]. Il comportamento riproduttivo del quoll tigre è unico tra quello delle specie di Dasyurus, poiché le femmine emettono dei vocalizzi quando sono in estro e accettano facilmente di essere montate dai maschi[3]. Inoltre, durante questo periodo, il collo delle femmine si gonfia. Durante l'accoppiamento il maschio tiene ben stretti i fianchi della femmina con le zampe anteriori e le cinge il collo con la bocca[11]. La copula può protrarsi per 24 ore. Le femmine partoriscono tenendo sollevati i quarti posteriori e inarcando la coda[3]. Quando i piccoli sono nel marsupio, essa giace su un fianco. Dopo che i piccoli hanno lasciato la tasca materna, essa ripara nelle tane che ha costruito[3]. Per i primi 50-60 giorni di vita, i piccoli non sono in grado di vedere, quindi fanno affidamento su vocalizzazioni e sul tatto per trovare la madre o i fratellini. Gli occhi si aprono dopo i 70 giorni di età. I piccoli non vengono trasportati sul dorso, ma riposano addossati alla madre[11] e salgono loro addosso quando si sentono minacciati. Raggiungono l'indipendenza dalla madre - e la madre diviene aggressiva nei loro confronti - verso i 100 giorni di età[14]. Distribuzione e habitatIl quoll tigre è diffuso nelle regioni orientali dell'Australia, dove cadono più di 600 mm di pioggia all'anno[8][15]. In passato era presente in tutto il Queensland sud-orientale, il Nuovo Galles del Sud orientale, il Victoria, l'Australia Meridionale sud-orientale e la Tasmania. Dopo la colonizzazione europea, tuttavia, la popolazione è notevolmente diminuita e l'areale si è frammentato sempre più[16]. Attualmente, nel Queensland sud-orientale, la specie è divenuta piuttosto rara[9]. Nel Victoria, le popolazioni sono diminuite di quasi il 50%[15]. Il restringimento dell'areale non si è fatto così sentire nel Nuovo Galles del Sud, ma anche in questa zona il quoll è raro[15]. Nell'Australia Meridionale la specie, probabilmente, non è mai stata molto numerosa. In Tasmania, invece, è presente perlopiù nelle regioni settentrionali e occidentali, dove le piogge seguono un andamento stagionale[6]. Un tempo il quoll tigre era presente anche sulle isole di Flinders e di King, dalle quali è stato eradicato dall'uomo nel corso del XX secolo, cosicché attualmente non è più presente su nessuna delle isole circostanti la Tasmania[17]. TassonomiaIl quoll tigre appartiene alla famiglia dei Dasiuridi, che comprende la maggior parte dei marsupiali carnivori. È stato descritto per la prima volta nel 1792 da Robert Kerr, lo scrittore e naturalista scozzese, che lo classificò nel genere Didelphis, che raggruppa varie specie di opossum americani. Il nome specifico, maculatus, si riferisce alle macchie del mantello[18]. Taluni studiosi tendono a riconoscere due sottospecie, non accettate da tutti[18]:
ConservazioneSulla Lista Rossa stilata dalla IUCN il quoll tigre è elencato tra le specie prossime alla minaccia (Near Threatened)[1] mentre il Dipartimento dell'Ambiente dell'Australia classifica la popolazione settentrionale in pericolo di estinzione. La specie, come nella maggior parte dei carnivori, tende a vivere in basse densità e probabilmente soffre la competizione con mesomammiferi carnivori alieni quali la volpe rossa, la faina e popolazioni ferali di gatto domestico[3]. L'uomo contribuisce al declino del quoll con persecuzioni volontarie, collisioni con i veicoli e avvelenamenti tramite fluoroacetato di sodio (1080)[19]. La minaccia più importante è ad ogni modo la perdita di habitat[3]. I biologi conservazionisti australiani stanno portando avanti progetti per la salvaguardia della specie e l'educazione pubblica a favore di essa allo scopo di mitigare tali minacce. Note
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