Fondò l'Association chorale de Paris (1912) e diresse i Ballets suédois di Rolf de Maré (1919-1922) e quindi l'orchestra de l'Opéra-Comique. Concepì l'idea di una Orchestre national de France della quale divenne il primo direttore stabile nel 1934. Fu anche direttore dei Concerts Pasdeloup (1928-1932) e direttore musicale de l'Opéra d'Alger (1929-1930).
Realizzò la registrazione integrale delle opere di Claude Debussy, che aveva conosciuto personalmente, ed alle opere del quale si ispirò per la composizione delle sue opere nel corso di tutta la sua carriera.
Scritti
Comment on ne doit pas interpréter Carmen, Faust, Pelléas (1932),
Diabolus in musica (1933) dove disse, non senza ragione: "c'est peut-être moi" (questo posso essere io),
Le Chef d'orchestre et son équipe (Paris, Juillard, 1949),
Debussy in collaborazione con sua moglie, Germaine (Paris, Edition Costard, 1953),
Le chef d'orchestre parle au public (1957),
Mouvement contraire (Paris, Daumat, 1947) ove racconta la sua vita nel corso degli anni.
Sue prime rappresentazioni
La Marche écossaise (1913) e la Boïte à Joujoux (1919), balletto per bambini di Claude Debussy,
Vézelay, evocazioni sinfoniche (1952), località in cui soggiornò tutte le volte che poteva allontanarsi da Parigi (fra il 1923 ed il 1965 vi trascorse tutte le estati).