Le piante appartenenti a questo genere sono utilizzate a scopo alimentare e officinale.
La spezia più utile è Curcuma longa o zafferano delle indie (molto spesso indicata come curcuma senz'altre specificazioni). Il vivace colore giallo della radice polverizzata viene utilizzato come colorante alimentare del tutto innocuo; se ne segnala l'uso anche per i tessuti, ma sbiadisce rapidamente. In certe regioni dell'India una radice di curcuma appesa al collo della ragazza fa parte del rito della promessa matrimoniale.
Le radici polverizzate giallo-ocra della curcuma sono l'ingrediente principale del curry. I rizomi vengono fatti bollire e quindi seccati in forno per ore e infine macinati per produrre un colorante alimentare o la spezia omonima.[senza fonte]
Adulterazione
Partite di curcuma in polvere di infima qualità sono state addizionate con Sudan, un colorante tossico, per migliorarne il colore.
Si produce curcumina sintetica ricca di derivati chimici non alimentari, che si usano nella sintesi.[2]
La polvere di curcuma è aggiunta a molti cibi per conferirle un colore giallo, ma spesso invece di curcuma è venduto il colorante per tessuti Giallo di Metanilo e il Kesari Dhal, una pianta tossica. Questi prodotti che sostituiscono spesso la curcuma originale sono altamente cancerogeni. Nella confezioni di curcuma falsa è stata riscontrata anche della polvere di cromato di piombo, un colorante altamente tossico.[3] Conseguenza è che all'analisi sono risultate contaminate anche molte partite di curry.
Note
^ab(EN) Curcuma, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 12 aprile 2022.