Cunimondo II da SirmioneCunimondo II da Sirmione (Sirmione, VIII secolo – ...) è stato un nobile longobardo, dignitario alla corte del re Desiderio. BiografiaEra figlio di Cunimondo da Sirmione e fu un dignitario vissuto nell'VIII secolo alla corte del re longobardo Desiderio; fu signore di Sirmione. Nel 765 si macchiò dell'assassinio di Maniperto, gasindio della regina consorte Ansa,[1] avvenuto nel palazzo reale di Pavia. Venne arrestato, imprigionato e gli vennero sequestrati tutti gli averi e assegnati al monastero di San Salvatore di Brescia.[2][3] Il 13 giugno 765, per intercessione della regina, riuscì a salvare solo alcuni beni nel castello di Sirmione ed in altre terre, di cui fece dono ad alcune chiese di Sirmione come San Vito e Modesto, San Pietro in Mavino e di San Martino Gusnago, oggi frazione di Ceresara (Mn).[4] Cunimondo ebbe in moglie una certa Contruda.[5] Note
Bibliografia
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