Ferdinando II di Borbone ben capì le potenzialità della zona orientale della città e affidò nel 1840 a Luigi Giura il compito di colmare l'antico fossato delle mura orientali e su di esso aprire una strada, la strada dei fossi.
L'originario tracciato seguiva pedissequamente la linea difensiva muraria, infatti giunti presso la zona della Duchesca il corso si dirigeva verso nordovest e sboccava presso via Foria, lungo quella che è oggi chiamata via Cesare Rosaroll. Il tratto fino a piazza Carlo III fu realizzato alla fine dell'Ottocento, nell'ambito dei lavori del Risanamento.
Fino al 1906 persisteva una inclinazione del tratto tra piazza Guglielmo Pepe e via Marina dovuto allo sperone del castello del Carmine. In quell'anno, infatti, il castello fu demolito e la strada resa un unico rettilineo sin dal suo principio settentrionale.
Fu intitolato a Garibaldi dal momento che lui arrivò a Napoli sul treno della ferrovia Napoli-Portici. A lui fu dedicata anche quella che oggi si chiama piazza Guglielmo Pepe, tale dal 1891.
Tra la stazione di Porta Nolana e i ruderi della vecchia stazione della Napoli-Portici è presente una stele che ricorda l'arrivo in città via treno dell'Eroe dei due mondi.