Contusione cerebrale
La contusione cerebrale è una forma di trauma cranico rappresentato da una contusione a carico dell'encefalo.[1][2] EziologiaLe contusioni cerebrali derivano da traumi diretti o indiretti: le aree maggiormente coinvolte sono i lobi frontali e temporali,[3] a causa dello stretto rapporto con varie protuberanze ossee all'interno della teca cranica.[1][4][5] Le lesioni possono essere da colpo se le lesioni sono localizzate a livello dell'area cranica colpita dall'impatto, o da contraccolpo se le lesioni si sono formate nelle aree opposte all'area colpita per via delle forze meccaniche di rimbalzo.[4] PatogenesiL'evento traumatico può determinare un danneggiamento meccanico del tessuto cerebrale, soprattutto a livello della corteccia, portando alla formazione di edema; possono presentarsi emorragie per rottura di capillari e piccoli vasi, determinando l'insorgere di ischemie.[4] Contusioni non prontamente trattate possono portare all'estensione di edema ed emorragie, e determinare nei casi più gravi un aumento della pressione intracranica.[4] ClinicaIl quadro clinico può comprendere cefalea, confusione, sonnolenza, vertigini, nausea e vomito.[6] Possono comparire sintomi focali a seconda dell'area colpita[4] (come disturbi alla vista e acufeni). DiagnosiLe contusioni cerebrali possono essere individuate radiologicamente tramite tecniche di neuroimaging come la tomografica assiale computerizzata, che consente una diagnosi rapida delle lesioni, e la risonanza magnetica, che permette di individuare lesioni di piccole dimensioni.[3] Il quadro radiologico è generalmente caratterizzato dalla presenza di aree edematose e/o emorragiche.[3] TrattamentoL'approccio alle contusioni cerebrali dipende dall'entità della lesione.[7] Piccole contusioni possono essere gestite a livello medico, cercando di contenere la lesione e preservare il tessuto cerebrale sano mantenendo la pressione sanguigna, l'ossigenazione sanguigna e la pressione intracranica su valori normali,[8] dato che lesioni emorragiche non particolarmente estese possono riassorbirsi autonomamente, lasciando comunque in diversi casi esiti cicatriziali che possono compromettere la funzionalità dell'area coinvolta.[9] Trattamenti neurochirurgici possono essere necessari in caso di lesioni particolarmente estese o di aumento eccessivo della pressione intracranica.[7][8] PrognosiLe contusioni cerebrali a livello dei gangli basali, del talamo, del terzo ventricolo e del tratto superiore del tronco encefalico avvengono generalmente nei quadri gravi di trauma cranico, e sono associate a prognosi sfavorevole.[3] Note
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