Consiglio dei Cento (Barcellona)Il Consiglio dei Cento (in catalano Consell de Cent, in spagnolo Consejo de Ciento) fu l'istituzione dell'autogoverno municipale della città di Barcellona tra il XIII e il XVIII secolo. Prende il nome dal fatto che era composta da un'assemblea di cento cittadini, detti "giurati", che consigliavano e controllavano i magistrati municipali consiglieri di Barcellona. Il numero iniziale dei membri era stato fissato in cento, anche se poi con il tempo tale numero è aumentato. StoriaOriginariamente il governo locale era in carico a funzionari (un veguer o un balivo) che rappresentavano il potere regio o signorile con giurisdizione e poteri giudiziari per mantenere la pace e l'ordine. Questi funzionari presiedevano le assemblee cittadine che avevano funzioni consultive. Nel XII secolo grazie a una concessione reale iniziarono a comparire le prime forme autonome di governo municipale in alcune località del Regno di Aragona e la vecchia assemblea cittadina fu sostituita da un consiglio municipale ristretto composto dai cittadini più in vista (probiviri o consiglieri) che avevano l'incarico di consigliare i magistrati ufficialmente responsabili del governo municipale (consoli, reggenti, giurati, consiglieri). Nel 1238 nella città reale aragonese di Jaca si stabilì un primo Consiglio dei Cento[1], che ricevette l'approvazione reale da parte di Giacomo I d'Aragona nel 1265.[2] Questo modello fu esteso a Barcellona e ad altre città capoluogo dello stato retto dalla Corona di Aragona. Il nuovo consiglio ristretto del regime municipale di Barcellona prese forma nel corso del XIII secolo in seguito a una serie di privilegi concessi da Giacomo I (1249, 1258, 1265). Nel 1249 fu creata la struttura fondamentale del governo municipale di Barcellona sotto forma di un consiglio composto da quattro magistrati reggenti (paer), rinnovato ogni anno tramite cooptazione, i quali potevano nominare un numero imprecisato di consiglieri e che collaboravano con i funzionari reali ufficiali (il balivo e il veguer).[3] Nel 1258 i quattro magistrati reggenti furono sostituiti da otto consiglieri,[4] anch'essi a rinnovo annuale per cooptazione, con l'incarico di designare un consiglio o parlamento di 200 probiviri per consigliare e collaborare con i funzionari reali ufficiali.[4] Dopo alcuni aggiustamenti, nel 1265 l'organizzazione municipale assunse la sua struttura definitiva: un nuovo privilegio reale rafforzò e semplificò il governo cittadino. I magistrati reggenti tornarono a essere quattro, sempre a rinnovo annuale per cooptazione, mentre l'assemblea consultiva fu ridotta da 200 a 100 membri.[5] Il veguer e il balivo erano affiancati dai consiglieri che esercitavano anche funzioni di controllo, delibera e risoluzione. L'autorità municipale faceva riferimento al Consigliere in Capo, eletto da un consiglio di cento personalità. Un'ultima disposizione del 1274 fissò a 5 il numero dei consiglieri, da eleggersi ogni anno nel giorno di Sant'Andrea da parte di una commissione di 12 membri scelti tra il Consiglio dei Cento.[4] A loro volta, i 5 consiglieri come primo atto del loro mandato sceglievano i 100 probiviri che avrebbero costituito il nuovo Consiglio dei Cento. A causa della difficoltà a riunire il consiglio nella sua interezza, fino al 1325 fu istituito un consiglio ridotto formato all'incirca da un quarto dei probiviri, inizialmente 25 poi 30 e infine 36, denominato "Trentenario".[6][7] Nell'anno 1335, Pietro IV permise al Consell de Cent di utilizzare le insegne reali dei Pali d'Aragona.[8] Nel 1455, di fronte alle tensioni interne tra le due fazioni in cui si era diviso il Consiglio dei Cento (denominate "la Trave" e "il Pilastro", in catalano la Biga e la Busca rispettivamente), Alfonso V d'Aragona concesse un nuovo privilegio regolatorio che suddivideva in modo prefissato la composizione degli organi di governo municipale tra le diverse componenti.[9] Il Consiglio dei Cento acquisì un'importanza crescente e nel 1464 riuscì a elevare il conte di Barcellona al rango di re di Aragona con il nome di Pietro V.[10] Nel 1621 prima e poi tra il 1641 e il 1652 Ferdinando II d'Aragona attuò una ulteriore serie di riforme, sostituendo l'elezione per cooptazione con quella tramite sorteggio e fissando la composizione del Consiglio dei Cento in 144 giurati così suddivisi:[11]
Il "Trentenario" o "Consiglio ordinario dei Trentasei" aveva l'incarico di preparare la proposte da sottoporre al Consiglio generale e potere decisionale su questioni di ordinaria amministrazione. Era composto da 36 membri: otto onorati cittadini e dottori in diritto e medicina; quattro tra cavalieri e nobili; 8 mercanti; 8 artigiani e 8 piccoli imprenditori.[7] Le sei cariche di Consigliere erano così suddivise: il Consigliere in capo, il Secondo Consigliere e il Terzo Consigliere erano scelti tra gli onorati cittadini, i dottori in diritto e medicina, i cavalieri e i nobili e dovevano essere assegnati a rotazione a due personalità civili e a una militare; il Quarto consigliere era espresso dai mercanti, il Quinto dagli artigiani e il Sesto dai piccoli imprenditori. Durante la guerra di successione spagnola il Consiglio dei Cento si schierò dalla parte della casa d'Asburgo mettendo in campo un reggimento[12] ma il 15 settembre 1714, dopo l'assedio alla città e il successivo ingresso delle truppe francesi, fu sciolto d'autorità dal duca di Berwick, capo dell'esercito francese.[13][14] Da quel momento in poi, il governo della città venne controllato direttamente dalla monarchia. Fondo documentale del Consiglio dei CentoIl fondo documentale del Consiglio dei Cento è conservato presso l'Archivio storico della città di Barcellona (in catalano Arxiu Històric de la Ciutat de Barcelona, AHCB) e fa parte della sezione "Consiglio della città e della municipalità moderna" (in catalano Consell de la Ciutat i Ajuntament Modern, CCAM). Questa sezione è dedicata alla documentazione municipale propriamente detta ed è organizzata secondo la struttura funzionale di classificazione elaborata dall'AHCB[15] e comprende i documenti prodotti dall'antica amministrazione locale e dal Consiglio dei Cento fino alla sua soppressione nel 1714 e quelli relativi alla municipalità moderna, con la documentazione relativa al periodo borbonico del XVIII e XIX secolo. Il fondo permette di conoscere, analizzare e studiare tutti gli aspetti e le vicende in cui l'autorità municipale è intervenuta, sia in forma diretta che indirettamente, in virtù delle sue competenze e funzioni nell'amministrazione, gestione e governo del territorio e dei suoi abitanti. Il rapporto sommario delle competenze municipali esercitate nell'arco di sei secoli aiuta ad orientarsi nelle materie indirizzate dai documenti del fondo. Tra questi spiccano per rilevanza:
ToponomasticaIl Carrer del Consell de Cent è una delle strade principali di Barcellona, con un percorso parallelo alla Gran Via de les Corts Catalanes che va dall'altezza della Plaça d'Espanya fino all'Avinguda Meridiana.[22] Note
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