Un concerto per violoncello e orchestra, o semplicemente concerto per violoncello, è un concerto in cui lo strumento solista è il violoncello accompagnato dall'orchestra o, più raramente, da un più piccolo ensemble di strumenti. In quest'ultimo caso, con l'accompagnamento per esempio di un'orchestra d'archi, si tratta di musica da camera.
L'evoluzione dei concerti per violoncello segue circa parallelamente l'evoluzione dello strumento stesso e della sua tecnica strumentale. Sin dal XVII secolo, vengono scritti concerti per questo strumento. Tuttavia, a differenza del violino, fino alla fine del XVIII secolo era consuetudine che il violoncello suonasse parti di accompagnamento e le parti più melodiche nello stesso registro venivano affidate a strumenti della famiglia della viola da gamba. Perciò, pochi furono i concerti di rilievo per questo strumento prima del XIX secolo, particolarmente nell'area tedesca dell'Europa, rispetto a quelli che nello stesso periodi venivano scritti per altri strumenti ad arco – con le notabili eccezioni di Vivaldi, Carl Philipp Emanuel Bach, Joseph Haydn e Boccherini. Nella musica romantica e tardoromantica questo strumento ottiene pieno riconoscimento come strumento solista e vengono scritti molti concerti per violoncello (Schumann, Saint-Saëns, Dvořák). Da allora, il pieno riconoscimento del violoncello come strumento solista maturò, successivamente favorito anche dallo sviluppo della tecnica violoncellistica e per ciò dall'apporto di esecutori sempre migliori. Un esempio è il violoncellista Pau Casals: dopo la sua registrazione delle suite per violoncello solo il repertorio per violoncello solo nella prima metà del XX secolo crebbe a dismisura: fra il 1900 e il 1960 furono stampate oltre 160 composizioni per violoncello, di cui molti concerti per violoncello. Così i concerti per violoncello sono diventati sempre più frequenti nella letteratura musicale: molti compositori del secondo dopoguerra ne hanno scritto almeno uno, assieme ai più frequenti concerti per pianoforte e violino.