Codice in materia di rappresentazione delle vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisiveIl Codice in materia di rappresentazione delle vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive è un codice deontologico italiano varato dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che si occupa di regolamentare i programmi che offrono informazione relativa a processi in corso. Dal 3 febbraio 2016 non esiste più come documento autonomo: i suoi principi sono stati inglobati nel «Testo unico dei doveri del giornalista»[1]. ContenutoDi seguito un breve riepilogo delle indicazioni presenti nel codice. Articolo 1:
Articolo 2:
Articolo 3:
Articolo 4:
SviluppoIl Codice è entrato in vigore il 30 giugno 2009, ed è stato firmato a Roma il precedente 19 maggio, nella sede dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni; i lavori preparatori hanno richiesto circa 18 mesi, e al documento hanno aderito:
Tra le necessità che hanno portato la costituzione del codice, vi era il rispetto della persona, del contraddittorio, e soprattutto il rischio di confondere i processi mediatici con quelli reali, un pericolo che, nelle parole del presidente AgCom Corrado Calabrò, portavano ad «uno svigorimento e screditamento del processo, a un fuorviamento dell'opinione pubblica, e non escludo anche a un condizionamento delle parti in processo». Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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