Codice Sangermanense

Cod. Sangermanensis
CODICI DEL NUOVO TESTAMENTO
“CODICE SANGERMANENSE”
nome = sangermanense o sangermanese I (per distinguerlo dal simile “sangermanense II”)
conservato = biblioteca nazionale russa di San Pietroburgo
scoperto = biblioteca dell'abbazia di Saint-Germain des Prés in Parigi
lingua = bilingue (diglotta): latino e greco
scrittura = onciale
numero = 0319
segno = D1
data = c. 900
testi = Epistole paoline
misure = 36 x 27.5
pagine, righe, colonne = 177 pagine, due colonne ciascuna di 31 righe
tipo di scrittura = occidentale
note = copia dell'esemplare contenuto nel Codex Claromontanus

Il Codice Sangermanense, o D1 o 0319 (secondo i vari sistemi di codifica) è un diglotta manoscritto in origine apparso nella biblioteca del monastero di Saint-Germain-des-Prés (Parigi), (da cui il nome, che in latino suona Sangermanensis). È chiaramente una copia dello stesso testo contenuto nel Codex Claromontanus da cui dipende anche come tipo di scrittura onciale occidentale. È apprezzato soprattutto come copia delle lettere di Paolo.

È importante anche perché il suo diglottismo (latino e greco) permette di analizzare e valutare il latino usato nella Vetus Latina per tradurre la Bibbia

Descrizione

Il testo si presenta così: 177 pagine di pergamena in fogli di 36 x 27,5 cm. su due colonne di 31 righe.

Variazioni testuali rispetto ai testi canonici

Sono diverse ma di carattere simile a questa:

  • Rm 13,1: εξουσιαι por εξουσια

Queste minime, sebbene non frequenti, variazioni fanno ritenere che l'emanuense del codice Sangermanense fosse, secondo esperti del settore, poco abituato a trascrivere documenti di lingua greca.

Storia

Il manoscritto fu esaminato e scientificamente descritto sotto ogni aspetto da Bernard de Montfaucon il creatore della nuova paleografia, da Johann Jakob Wettstein teologo esperto della lingua greca del Nuovo Testamento, e da Johann Jakob Griesbach filologo biblista.[1]

Il manoscritto Sangermanense, come detto, fu trovato e per lungo tempo ospitato nella biblioteca dell'abbazia di Saint-Germain-des-Prés; ma proprio questa biblioteca subì gravissime devastazioni durante la rivoluzione francese. Per fortuna, qualcuno cercò di venderlo e qualcuno ebbe l'idea di comperarlo per conservarlo. Il compratore fu Peter P. Dubrovsky segretario dell'ambasciata russa in Parigi: lo comperò ed oggi è conservato nella Biblioteca nazionale russa di San Pietroburgo.

Note

Bibliografia

  • Gregory Caspar René, Textkritik des Neuen Testaments, Vol. 1, Hinrichs, 1900.
  • Bernard de Montfaucon, Paleographia Graeca (Paris, 1708), pp. 218–219.
  • J. J. Wettstein, Prolegomena (1764, nos. 8, 9).
  • G. Bianchini, Evangeliarum quadruplex II, pp. 591–592.
  • J. J. Griesbach, Symbolae criticae II (Halle, 1793), pp. 75–77.

Voci correlate

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