Nato il 25 giugno 1917 a Périgueux (Dordogna), Claude Seignolle passa la sua infanzia in campagna, dove la sua principale occupazione è di raccogliere e collezionare tutto quello che gli sembra degno di interesse: sassi e selci, ma soprattutto fossili e antiche monete. È molto attento a racconti e leggende che gli racconta sua nonna, da cui prenderà la sua passione per i misteri notturni e per ogni sorta di diavoleria. All’età di dodici anni, la sua famiglia trasloca a Châtenay-Malabry (Hauts-de-Seine). Suo padre è un editore di opere pedagogiche (Éditions Pédagogiques Modernes, E.P.M.) nello storico quartiere parigino di Les Halles. Studia al liceo Lakanal di Sceaux (Hauts-de-Seine), dove il suo professore di storia lo incoraggia a seguire la sua vocazione per l’Archeologia. Nel 1934 scopre durante alcuni scavi a Plessis-Robinson degli enormi blocchi di pietra che identifica come parti di dolmen (su uno di essi rinviene anche delle iscrizioni[2]). Viene bocciato per assenteismo e disdegna il lavoro nell'impresa di famiglia; frequenta la Société Préhistorique Française dello studioso Henri Breuil, dove incontra il folclorista Arnold Van Gennep che gli fa abbandonare l’amore per la mineralogia per quello del folklore e del leggendario. Con suo fratello Jacques esplora per due anni l’Hurepoix collezionando tradizioni rurali e interessandosi ai riti delle feste e delle superstizioni. Nel 1937, firma assieme al fratello Le Folklore du Hurepoix, particolarmente ben accolto da Pierre Mac Orlan e Blaise Cendrars. Questa prima opera verrà seguita da molte altre consacrate alla cultura popolare e da una serie di scritti più personali, Nel 1945 esce il suo primo romanzo, Le Rond des sorciers.
Carriera
Claude Seignolle presta servizio militare in artiglieria a Metz. Un giorno, in una libreria, non saluta un colonnello, che lo apostrofa con un sonoro «Artigliere, i miei omaggi!» e lo sbatte in punizione; quel colonnello è il futuro generale de Gaulle. Dopo esser stato spostato in Lorena, Seignolle ci passa la strana guerra e i primi combattimenti. Fatto prigioniero, viene deportato in Germania: ricorderà questo periodo nei suoi diari Un homme nu e La Gueule.
Liberato per motivi sanitari, si rifugia a Presly. Dopo la liberazione, abita a Sainte-Montaine, dove raccoglie le tradizioni locali che gli ispireranno diverse opere. Se oggi Seignolle è considerato come uno dei migliori scrittori del fantastico francese con opere come La Malvenue, Marie la louve e Le Rond des sorciers, è perché ha saputo intingere la sua piuma di scrittore nel calderone delle credenze popolari. Un’altra parte della sua opera, i cui racconti sono raggruppati nella raccolta "La Nuit des Halles", che parla dei misteri del fu quartiere parigino Halles.
Grazie all’editore belga Marabout, Seignolle conquista un vasto pubblico con le raccolte di racconti Contes macabres, Récits cruels, Histoires maléfiques, Histoires vénéneuses e Contes sorciers.
Nel mese di novembre del 2008, gli viene assegnato il premio Verdaguer assegnato dall'Académie française per l’insieme delle sue opere[3].
In Italia di Seignolle le Edizioni Hypnos hanno pubblicato La Malvenue nel 2021 mentre Alcatraz ha reso disponibile quasi in contemporanea Racconti macabri. In precedenza era disponibile solo Le notti oscene, uscito per la collana "I romanzi diabolici" nel 1963. Va segnalata inoltre La Notte di Halles del 2001, volume curato da Daniela Cirillo. Il racconto L'uomo con la falce è uscito all'interno della collana di fantascienza Galassia.