Circolare 13500La Circolare 13500, emanata in piena guerra il 14 agosto 1941, contiene le direttive per eliminare le manchevolezze delle sistemazioni difensive verso i nuovi procedimenti di attacco basati sull'impiego di robusti mezzi offensivi destinati alla neutralizzazione delle opere fortificate e di reparti guastatori destinati all'espugnazione delle stesse.[1] Estremi della circolare
Sintesi del documentoLa Circolare 13500 è il frutto di una visita organizzata per il 19 luglio 1941 dal Comando del Corpo d'Armata Territoriale di Wiesbaden al Settore Fortificato della Sarre della Linea Maginot, a cui partecipò il colonnello Mancinelli, capo della delegazione italiana presso la Commissione Tedesca di Armistizio.[2] Circolare 13500 - Fortificazione permanenteIl documento inizia elencando alcuni problemi, già enunciati nella Circolare 15000, che richiedono ulteriori precisazioni per evitare omissioni o manchevolezze che, alla recente esperienza di guerra, possano infirmare l'efficienza tattica delle sistemazioni difensive. Detti problemi sono:
La messa a punto dei primi due tende a neutralizzare l'azione dei "nuovi mezzi offensivi" (carri cannone solidamente corazzati e artiglierie a tiro teso serrate alle brevi distanze) destinati alla distruzione o alla neutralizzazione degli elementi attivi delle opere fortificate; quella del terzo a neutralizzare l'azione dei reparti guastatori destinati all'espugnazione delle opere; quella del quarto ad accrescere le possibilità di resistenza dei difensori. Difesa contro carriDifesa passivaScaglionamento in profonditàDiversamente dagli attuali sbarramenti che prevedono un solo ostacolo antistante alle opere più avanzate, occorre applicare il criterio dello scaglionamento in profondità, interponendo ostacoli multipli davanti a quelli anzidetti. In particolare dovranno essere previsti:
Tipi di ostacoloIl fosso anticarro con rivestimento in muratura è l'ostacolo più efficace nei terreni pianeggianti. Spesso sarà però conveniente ricorrere ad ostacoli più economici e veloci da realizzare, come:
La tagliata con ponte in legno è l'ostacolo più efficace sulle rotabili. Sulle rotabili accessibili solo a carri leggeri la tagliata potrà essere sostituita da spezzoni di profilati di ferro disposti su più ordini. Gli ostacoli con cancellata scorrevole o con funi metalliche sono particolarmente idonei per gli sbarramenti di allarme per la loro pronta messa in opera. Gli ostacoli devono essere dimensionati per i tipi di carri che si prevede vengano impiegati su quel tipo di terreno. TracciatoDa evitare il tracciato rettilineo per gli ostacoli di notevole sviluppo: la spezzata facilita il fiancheggiamento e consente ai pezzi anticarro di agire anche in profondità. Campi minatiDove è possibile l'impiego in massa dei carri sarà opportuno far precedere i suddetti ostacoli da campi minati per logorare e rallentare l'attacco in profondità. Difesa attivaScaglionamento in profonditàAnche per la difesa attiva vale ilo criterio dello scaglionamento in profondità, per evitare che si verifichi il dilagamento di massa dei carri nell'interno e a tergo dello sbarramento. Armi per azioni di fiancheggiamentoLa difesa attiva è attualmente affidata alle armi incasamattate nelle opere, cioè a:
Concorrono alla difesa attiva tutte le artiglierie, in opera o allo scoperto, che hanno azione sullo sbarramento. Armi per azioni in profonditàL'azione delle artiglierie contro carro non deve essere limitata al fiancheggiamento dell'ostacolo, ma deve estendersi anche in profondità per battere d'infilata le vie d'accesso e le provenienze più pericolose. Per limitare le dimensioni delle feritoie è opportuno affidare ad armi distinte le azioni di fiancheggiamento e in profondità. Nuove armi contro carroVista la tendenza all'aumento della mole, dell'armamento e della corazzatura dei carri armati, è necessario dotarsi di bocche da fuoco di maggior calibro o dotate di maggior capacità di perforazione. Per questo scopo sono allo studio nuove installazioni da 75/46 e 90/53. Gli attuali pezzi contro carro da 47/32 e 57/43 saranno riservati al fiancheggiamento, sempreché non siano necessarie armi di maggiore potenza. Potenza delle opereSpecie delle armiLa tendenza a portare subito in linea grosse armi offensive rende inconcepibile armare le opere fortificate quasi esclusivamente con mitragliatrici. Numero delle armiIn molte delle nostre opere, anche complesse, la parte attiva si riduce a poche mitragliatrici e in esse è stato attuato di rado l'abbinamento in postazioni distinte delle armi importanti disposto dalla Circolare 15000. Difesa vicinaLa difesa vicina ha assunto eccezionale importanza con l'impiego generalizzato dei guastatori. Occorre quindi perfezionare le nostre opere, che per la nota mancanza di torrette affidano la difesa vicina al fiancheggiamento da parte di quelle vicine.
Per le costruzioni esistenti devono invece essere studiati opportuni adattamenti. ComandabiltàOsservazioneCon la prevista adozione delle piastre a chiusura ermetica, che rendono necessario il puntamento delle armi mediante cannocchiale o collimatore, si accentuano l'importanza e la criticità dell'osservazione. CollegamentiLe singole postazioni devono essere collegate a voce o per telefono con almeno uno degli osservatori in grado di esercitare la sorveglianza del loro campo di tiro. Sviluppo e accessi interniLo sviluppo delle opere non deve essere troppo grande. Quando lo è non si ha più l'«opera grossa» prescritta dalla Circolare 15000, ma piuttosto un vasto e complicato aggregato di postazioni unite fra loro, ai locali centrali ed ai servizi da pozzi, taluni dei quali verticali o quasi, quindi di difficile accesso segnatamente nel corso dell'azione, e da cunicoli, taluni dei quali di lunghezza eccessiva.
Doppio fronte negli sbarramenti di vallataIl problema del «doppio fronte negli sbarramenti di vallata» non è stato oggetto finora particolari precisazioni, anche se ha già avuto parziale applicazione pratica. Note
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