CipangoIl termine Cipango (Cipangu o Zipangu) venne utilizzato per la prima volta in assoluto ne Il Milione dal viaggiatore e scrittore veneziano Marco Polo per indicare il Giappone. DescrizioneSecondo Marco Polo l'isola di Zipangu è molto grande. Gli abitanti hanno carnagione chiara, sono civili e di bell'aspetto. Venerano gli idoli e sono indipendenti da qualsiasi nazione straniera. L'oro si trova in abbondanza, anche se il Paese è chiuso al commercio con l'estero. Il palazzo reale è molto grande e il tetto è coperto d'oro. Le camere sono rivestite in oro spesso due dita, così come le finestre, le mura, le sale e ogni cosa. Sull'isola si trovano molte perle (rosse, tonde e grandi con un valore superiore alle perle bianche) e molte pietre preziose. La ricchezza dell'isola è enorme.[1]
Storia del termine«Zipangu è una isola in levante, ch'è ne l'alto mare 1.500 miglia.» Con tale vocabolo egli si riferiva al territorio del Giappone, della cui esistenza ebbe notizia presso la corte di Kublai Khan a Khanbaliq durante il suo viaggio in Estremo Oriente tra il 1271 e il 1288. Fino ad allora nessun europeo aveva mai avuto notizie della sua esistenza. La distanza, sia geografica sia culturale, nonché la diffidenza nipponica verso gli stranieri (nel XIII secolo i giapponesi respinsero due invasioni mongole), alimentarono storie favolose. Per le sue fantastiche ricchezze Cipango fu la meta ambita di molti navigatori e regnanti medievali europei. Lo stesso Cristoforo Colombo, quando giunse nel mar dei Caraibi, credeva di trovarsi in un arcipelago non molto distante da Cipango e dal Catai e identificò l'isola con il Cibao, regione settentrionale dell'attuale Repubblica Dominicana, sull'isola di Hispaniola. EtimologiaL'origine della parola è probabilmente da collegarsi al termine cinese 日本國 (pinyin Rìběnguó; pronunciato /ʐɻ̩.pən.kuo/) usato nella Cina sin dai tempi degli Yuan per designare il Giappone, del quale Cipango è una tentata trascrizione fonetica. Note
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