Chrysopogon zizanioides (L.) Roberty, comunemente noto come vetiver (in italiano pronunciato vetivèr[1] dal tamil: வெட்டிவேர்), è una pianta erbacea perenne della famigliaPoacee, originaria dell'India e dell'Indocina[2]. In India occidentale e settentrionale, è popolarmente noto come Khus.
Descrizione
Il vetiver può crescere fino a 1,5 metri di altezza. Gli steli sono alti e le foglie sono lunghe, sottili, e piuttosto rigide mentre i fiori sono di colore viola-marrone. Diversamente dalla maggior parte delle graminacee, che sviluppano radici orizzontalmente, le radici del vetiver crescono verso il basso, sino a 2-4 metri di profondità.
Coltivazione
Il genotipo commercialmente più utilizzato di vetiver è sterile e si riproduce tramite gemme basali; pertanto la coltivazione risulta facilmente controllabile[3].
Le pratiche descritte non sono accettate dalla medicina, non sono state sottoposte a verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Potrebbero pertanto essere inefficaci o dannose per la salute. Le informazioni hanno solo fine illustrativo. Wikipedia non dà consigli medici: leggi le avvertenze.
La medicina ayurvedica considera la radice di vetiver rinfrescante e astringente e la consiglia per la sensazione di bruciore, le febbri biliari, sudorazione, stranguria, ulcere e malattie del sangue.[senza fonte]
Questa specie colonizza rapidamente i terreni, ed è spesso impiegata in ingegneria naturalistica proprio per evitare l'erosione del suolo. Questo impiego della pianta è conosciuto proprio come "sistema vetiver".[4]È inoltre utilizzata per la fitodepurazione delle acque e del suolo contaminato da metalli pesanti, idrocarburi e sostanze chimiche.[senza fonte]