Chlorocardium rodiei
Chlorocardium rodiei (Schomb.) Rohwer, H.G.Richt. & van der Werff, 1991 è una pianta sempreverde, appartenente alla famiglia delle Lauraceae, endemica della Guyana e del Suriname.[1][2] EtimologiaIl nome generico Chlorocardium, deriva dal greco (chloros = verde, verde pallido e kardia = cuore), in riferimento al particolare colore del legno.[3] L'epiteto specifico rodiei fu assegnato in onore del botanico francese Joseph Rodie.[4] DescrizionePortamentoAlbero alto fino a 40–50 m, dalla chioma ovale o conica, poco fitta, con tronco che raggiunge i 50–60 cm di diametro (raramente 100 cm). La base del fusto è rigonfia o con prominenze lunghe anche 1-2 metri. I virgulti sono angolari, finemente pubescenti da giovani, e terminano in una tipica gemma vegetativa apicale lunga 5–10 mm.[5] FoglieSono foglie sempreverdi, coriacee e opposte, con margine intero.[5] FioriSono infiorescenze ascellari, a forma di pannocchia, lunghe fino a 5 cm, con fiori bianco-crema di 5–10 mm di diametro, dal profumo gelsominoso.[5] FruttiSono drupe ellissoidali o globose, lunghe 6–7 cm e larghe 5 cm, di colore grigio o marrone con macchioline bianche, contenenti un unico seme; sono contenute in una caratteristica coppa legnosa di 2-2,5 cm, posta sul virgulto.[5] CortecciaLa corteccia è di colore marrone o marrone-chiaro e si sfoglia irregolarmente.[5] Distribuzione e habitatĘ́ una specie dominante delle foreste pluviali di una ristretta area di pianura caratterizzata da terreni sabbiosi e solo occasionalmente si rinviene in altri tipi di foresta.[1] UsiIl suo legno, estremamente duro e resistente, tanto da non poter essere lavorato con utensili standard, è stato intensamente utilizzato per la costruzione di imbarcazioni, a causa della sua resistenza agli organismi marini e al fuoco, e immune anche dall'attacco delle termiti. Il suo sfruttamento commerciale iniziò nel tardo XVIII secolo, per poi raggiungere i massimi livelli tra il 1950 e il 1990. Le navi Fram e Endurance, imbarcazioni rese celebri nelle spedizioni polari di Amundsen e Shackleton, vennero considerate le più solide navi di legno mai costruite, essendo rivestite del durissimo legno di questa specie, per renderle più sicure dalla morsa del ghiaccio.[5] ConservazioneA causa della riduzione della popolazione, causata dalla deforestazione, in conseguenza dell'eccessivo sfruttamento commerciale del suo legno, questa specie nel 1998 venne classificata come specie vulnerabile nella Lista rossa IUCN, scatenando polemiche in Guyana, dove riveste una importanza economica molto elevata. Dal 2006 si è deciso di inserirla nella lista delle specie con classificazione di rischio non determinata (DD, data deficient in inglese), in attesa di risolvere la controversia, in particolare con dati più precisi sulla popolazione presente.[1] Note
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