La chiromanzia, diffusa in tutto il mondo sebbene con numerose varianti culturali,[senza fonte] è anche conosciuta come lettura della mano e chi la pratica è chiamato chiromante.
Si divide in due discipline principali: la chirologia, che si occupa dello studio delle linee e dei monti del palmo[2], e la chirognomia, che si occupa dello studio della forma della mano[3]. La chiromanzia viene generalmente considerata una pseudoscienza, al pari dell'astrologia e della cartomanzia, e ciò è dovuto alla sua totale assenza di fondamento scientifico e di possibilità di verifica.
La parola deriva dal greco "χειρομαντεία (cheiromantéia)", composto da "χείρ (chéir)", "mano" e "μαντευω (mantéuo)" "predire".[4]
Storia
La chiromanzia affonda le sue origini nell'astrologia indiana di cui era una disciplina. Al saggio induistaVālmīki sarebbe attribuito un libro oggi perduto, il cui titolo si potrebbe tradurre con "Gli insegnamenti di Maharishi Valmiki sulla chiromanzia maschile". Questo libro avrebbe contenuto 567 stanze ed è forse stato scritto più di 5000 anni fa.
Dall'India l'arte della lettura della mano si diffuse poi in Cina intorno al 3000 a.C.; successivamente raggiunse Tibet, Egitto, Persia e si sviluppò in Grecia, dove fu praticata anche dal filosofo Anassagora.
Lo sviluppo in epoca classica ha lasciato tracce nella terminologia, che indica alcune parti del palmo e della mano usando i nomi degli antichi Deigreci e romani.
La chiromanzia si è diffusa anche attraverso i Rom e altri popoli zingari, che tradizionalmente la praticano ancora (e continuano a influenzare l'immaginazione popolare; si pensi per esempio al primo verso di Zingara, brano che vinse il Festival di Sanremo 1969, oppure al testo di Madame, canzone di Angelo Branduardi).
Tra le opere pittoriche in cui è mostrata la chiromanzia, si possono ricordare le due versioni della Buona ventura di Caravaggio e L'indovina di Pietro Longhi, mentre al cinema è rimasta famosa la scena in cui Elisabetta d'Austria, nota come Sissi, si fa leggere la mano da una zingara in Destino di una imperatrice.
Tecniche
Ci sono molte interpretazioni diverse delle linee e dei monti della mano a seconda delle differenti scuole di chiromanzia. Sempre più chiromanti, del resto, tendono a combinare le tradizionali forme di chiaroveggenza con nuovi metodi divinatori e anche con la psicologia analitica, le tecniche olistiche, il counseling, il coaching, la metamedicina.
Un'antica credenza cinese ritiene che ad ogni dito della mano corrisponda qualcuno a noi caro: il medio rappresenta noi stessi; il pollice rappresenta i genitori; l'indice rappresenta fratelli e sorelle; l'anulare rappresenta il partner; il mignolo rappresenta i figli.
Ci sono tre linee principali, presenti in quasi tutte le mani, che i chiromanti leggono e a cui danno grossomodo queste interpretazioni.
Linea del cuore
È una linea che attraversa la parte superiore del palmo, e a seconda della tradizione può essere letta a partire dal bordo del palmo sotto al dito mignolo verso il pollice oppure viceversa; rappresenta gli "affari di cuore" sia in senso fisico che metaforico (ossia può riguardare i sentimenti). Può dunque, a seconda della forma, dare indicazioni su stabilità emotiva, prospettive sentimentali, depressione, stoicismo e salute del cuore.
Linea della testa
Questa linea parte dal bordo del palmo sotto il dito indice e attraversa il palmo fino all'altro bordo; rappresenta gli "affari di testa" ossia principalmente la mente e il modo in cui lavora. Può dare indicazioni su stile di apprendimento, comunicazione, intelletto e desiderio di conoscenza, oltre che sull'approccio (creativo o analitico) all'informazione.
Linea della vita
È una linea che parte dal bordo del palmo sopra il dito pollice, spesso unita alla linea della testa, e gira ad arco verso il polso; rappresenta la vitalità e il vigore della persona, e può dare indicazioni sulla salute fisica e sul benessere generale. Alcune scuole vi trovano indicazioni su grandi cambiamenti che possono intervenire nella vita della persona, compresi cataclismi, incidenti e trasferimenti. Contrariamente a quanto si crede, i chiromanti al giorno d'oggi non credono più che la lunghezza della linea della vita sia correlata a quella della vita della persona.