Chiesa di Santa Maria delle Vergini (Venezia)
La chiesa di Santa Maria delle Vergini o chiesa delle Vergini è stata un edificio religioso ora scomparso della città di Venezia ubicato nel sestiere di Castello nella zona ora occupata dall'Arsenale. StoriaLa chiesa esisteva sicuramente già nel 1226, anno a cui risale la menzione documentale più antica[1] ed era parte integrante di un complesso monastico sotto juspatronato dogale retto da una badessa scelta da una famiglia patrizia il cui insediamento veniva celebrato con una cerimonia sfarzosa.[1] Dalla rappresentazione presente nella Veduta di Venezia di Jacopo de' Barbari, la chiesa aveva una struttura di tipo romanico-bizantino a tre navate, con le absidi rivolte verso il canale, ma senza alcun accesso diretto: la facciata infatti era rivolta verso l'interno del convento e la chiesa completamente racchiusa entro le sue mura e quindi non accessibile al pubblico. La chiesa era affiancata da un basso campanile romanico con cuspide piramidale. Nel XVI secolo furono eseguiti dei lavori di ristrutturazione e ammodernamento su progetto di un non meglio identificato Guglielmo Tajapiera che secondo alcuni storici potrebbe essere Guglielmo dei Grigi Bergamasco.[1] Nel restauro venne realizzato sul lato interno della facciata un barco sopraelevato che costituì al tempo stesso un ingresso ad atrio grazie alle sue strutture portanti; fu inoltre costruito un nuovo coro ad arcate, anch'esso sopraelevato, subito dietro l'altare maggiore.[1] Tra il 1674 e il 1677 gli altari furono ricostruiti da Andrea Cominelli su progetti di Baldassarre Longhena.[1] Le esigenze di ampliamento dell'Arsenale portarono alla demolizione totale del complesso monastico e della chiesa nel 1844.[1] NoteBibliografia
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