Chiesa di Santa Maria Maddalena (Volta Mantovana)
La chiesa di Santa Maria Maddalena è la parrocchiale di Volta Mantovana, in provincia e diocesi di Mantova[1][2]; fa parte del vicariato di San Luigi. StoriaLa prima citazione della plebs de Volta si ritrova in un elenco risalente al 1037; ulteriori menzioni risalgono al 1045 e al 1055[3]. Nel XV secolo la pieve fu interessata da un rifacimento[1]; inizialmente era intitolata a San Pietro, come attestato anche dalla relazione della visita effettuata nel 1576 da monsignor Peruzzi, ma poi venne ridedicata a Santa Maria Maddalena, come si apprende dalle Constitutiones del 1610[4]. Tra i secoli XVIII e XIX l'edificio fu ricostruito a tre navate; sempre nell'Ottocento venne nuovamente ampliato su disegno dell'architetto Vergani, anche se la facciata fu completata solo negli anni sessanta del secolo successivo[1]. Con la riorganizzazione territoriale della diocesi, avvenuta nel 1967, la parrocchia entrò a far parte del vicariato di San Luigi Gonzaga[4]; nel 2007 la chiesa fu adeguata alle norme postconciliari[1]. DescrizioneEsternoLa facciata a salienti della chiesa, rivolta a sudovest, è suddivisa da una serie di finestre rettangolari in due ordini: quello inferiore, in stile neoclassico, è scandito da paraste e presenta i tre portali d'ingresso, mentre quello superiore, in stile postmoderno, è caratterizzato da una finestra stretta e alta[1]. Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora affiancata da lesene ed è coronata dalla guglia piramidale poggiante sul tamburo[1]. InternoL'interno dell'edificio è suddiviso da pilastri, abbelliti da lesene e sorreggenti archi a tutto sesto, in tre navate, la maggiore delle quali è coperta dalla volta a botte; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, sopraelevato di alcuni gradini e chiuso dall'abside di forma semicircolare[1]. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali la pala raffigurante la Maddalena e il Cristo nella casa del fariseo, eseguita nel 1749 da Pietro Rotari[5], l'altare maggiore, costruito nel XVIII secolo[6], una tela con soggetto l'Assunta, attribuita al Guercino[7], e i lacerti di alcuni affreschi risalenti ai secoli XV e XVI[8]. Note
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