Chiesa di Santa Maria Assunta e Santa Lucia (Ostellato)
La chiesa di Santa Maria Assunta e Santa Lucia è la parrocchiale di Rovereto, frazione di Ostellato nell'Unione dei comuni Valli e Delizie in provincia di Ferrara. Appartiene al vicariato di San Cassiano dell'arcidiocesi di Ferrara-Comacchio e la sua costruzione risale all'XI secolo.[1][2][3][4] StoriaLe prime citazioni riguardanti l'edificio religioso a Rovereto di Ostellato sono del 1067 ma è a partire dal XIII secolo che giungono altre e nuove documentazioni al riguardo. La chiesa venne edificata in un territorio che era stato da poco strappato alle antiche valli con opere di bonifica nel ferrarese e il paese di Rovereto deriva forse il suo nome da roveri (bosco di querce). Sorse ad un incrocio tra le vie che portavano verso Medelana e una località presso il Po di Volano.[1][2] Venne elevata a dignità di chiesa parrocchiale nel XVI secolo. Nella parrocchia furono attive in passato varie confraternite, come quelle del Santissimo Sacramento, della Vergine Addolorata e di San Francesco oltre alla pia unione del Sacro Cuore, tuttavia al riguardo le informazioni sono scarse.[2] Un regio decreto del 1909 rese possibile l'esecuzione di una bolla pontificia relativa alle concessioni del beneficio parrocchiale della chiesa.[3] La sua origine antica ha portato necessariamente a numerosi interventi restaurativi e ricostruttivi, tra gli ultimi quello che si è realizzato attorno al 1910. In tale occasione il rifacimento fu quasi completo, seguendo il gusto estetico neogotico. Rimase tuttavia inalterata l'antica torre campanaria in stile romanico.[1] Dal 1947 la giurisdizione ecclesiastica mutò e dalla diocesi di Cervia (poi arcidiocesi di Ravenna-Cervia) entrò nella diocesi di Comacchio (poi divenuta arcidiocesi di Ferrara-Comacchio).[2] Tra il 1970 e il 1980 venne realizzato l'adeguamento liturgico e fu collocato il nuovo altare rivolto verso l'assemblea al centro del presbiterio.[1] DescrizioneEsterniLa chiesa si trova nella periferia dell'abitato di Rovereto e mostra orientamento tradizionale verso est. La facciata a salienti la rende più snella rispetto a quelle dei luoghi di culto della zona. Una coppia di lesene abbinate suddivide il prospetto principale in tre parti, con quella centrale dove si trova il portale architravato e con finestra a lunetta cieca con bassorilievo protetto dal protiro. Sotto la lunetta si legge la scritta: "LASCIATE CHE I PARGOLI VENGANO A ME". Sopra, in asse, la grande finestra a trifora che porta luce alla sala. La torre campanaria romanica, che è tozza e non molto elevata, si apre con quattro finestre a monofora.[1] Internila sala interna è ad aula con presbiterio leggermente rialzato. Di interesse artistico la bella statua raffigurante San Francesco di Paola attribuito alla scuola di Graziani.[1][4] Note
Bibliografia
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