Chiesa di Sant'Antonio e Sant'Eusebio
La chiesa di Sant'Antonio e Sant'Eusebio è una chiesa cattolica situata a Azzio, in Lombardia, edificata quale parte del monastero Santa Maria degli Angeli dei frati francescani Minori Riformati, oggi scomparso. StoriaIl primo edificio di culto costruito in quest’area dedicato a Sant’Eusebio risale all’VIII secolo d.C.. Ha subito durante i secoli tre grandi interventi di rifacimento, conosciuti grazie agli scavi archeologici svolti nel 2012[1]. Il 27 luglio 1608, il canonico di S. Lorenzo di Cuvio Giambattista Marchetti donò la chiesetta di S. Eusebio di Azzio ai Frati Minori dell'Osservanza, affinchè potessero edificarvi un loro convento. Sulla facciata della chiesa, una lapide di sasso testimonia la posa della prima pietra il 18 novembre 1608, da parte del vescovo di Como mons. Filippo Archinti. La chiesa, ricostruita dalle fondamenta e ampliata con I'aggiunta di quattro cappelle su lato di sinistra, dedicata a S. Antonio da Padova e a S. Eusebio vescovo e martire venne consacrata da mons. Aurelio Archinti, vescovo di Como, il 7 luglio dell'anno 1622[2]. Gli scavi archeologici hanno testimoniato l'utilizzo cimiteriale della chiesa: nella navata sono state rinvenute cinque cripte funerarie. Si tratta delle tombe della famiglia de Vincenti, degli ossari comuni e del sepolcro del Terzo Ordine Francescano. Sono stati esplotati inoltre la tomba di Carlo Girolamo I Porta, la cui nobile famiglia era residente nella vicina Villa Della Porta Bozzolo di Casalzuigno, e il cosiddetto putridarium, la cripta funeraria riservata al Primo Ordine francescano. Fu soppresso durante la Repubblica Cisalpina, nel 1797. Il complesso conventuale fu venduto. Fu riaperta al culto la chiesa a seguito della donazione da privati nel 1978, mentre le restanti parti ancora esistenti (il refettorio, nonché il chiostro e la ghiacciaia restaurata) sono in proprietà a privati. DescrizionePresenta l'architettura caratteristica delle chiese francescane dei Riformati, come se ne possono vedere altre in Lombardia: la navata unica è divisa in due segmenti, l'uno riservato ai fedeli con archi a sesto acuto che sostengono le travi a vista, l'altro diviso da una cancellata in ferro, un tempo riservato ai frati, col presbiterio e il coro soffittati a volta, e con affreschi del locale artista Giovanni Battista Ronchelli da Cabiaglio, la “miracolosa concessione del Perdono d’Assisi” e “la Predicazione di San Giovanni da Capestrano”, purtroppo in parte andati perduti a causa della forte umidità. Il pittore Frà Gerolamo Cotica da Premana, Minore osservante, realizzò nei primi decenni del ‘600 le tre tavole poste negli altari laterali: San Francesco in estasi, Natività, santi dell’Ordine Francescano.
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