Chiesa di Sant'Antonio Abate (Valbondione)
La chiesa di Sant'Antonio Abate è il principale luogo di culto cattolico di Fiumenero, frazione di Valbondione, ed è dedicato a sant'Antonio abate. La chiesa risulta essere parrocchia nel 1759: fu infatti consacrata il 4 luglio dal francescano Serafino Torriani, incaricato dal vescovo di Bergamo Antonio Redetti[1][2]. StoriaLa chiesa, consacrata nel 1749[3], fu costruita a partire dall'8 maggio 1747, come riporta la scritta posta sopra l'ingresso principale; in realtà essa risulta di più antica costruzione, essendo questa una delle ricostruzioni, con documenti che la citano nel 1520. Fu consacrata da Serafino Torriani, frate dell'ordine francescano.[4] La chiesa risulta inserita nella vicaria di Vilminore di Scalve, con quella di San Bernardino e di San Lorenzo, venendo poi a far parte di quella di Ardesio, successivamente di Gromo e dal 27 maggio 1979 della vicaria di Ardesio-Gromo.[5] DescrizioneEsternoLa facciata della chiesa è volta a sud e ha la caratteristica di essere di misura inferiore rispetto all'interno, ed è raggiungibile dalla strada da quattro gradini. Preceduta da un ampio sagrato, poco lontano la zona cimiteriale e il piccolo oratorio di San Rocco edificato nel 1627 a scopo devozionale durante la peste bubbonica del XVII secolo si presenta tripartita da quattro lesene e composta su due ordini da una cornice marcapiano, la classica composizione architettonica d'uso nel Settecento. La parte inferiore presenta il portale con architrave in pietra che sorregge il timpano curvilineo spezzato. Il secondo ordine ha una grande finestra rettangolare che porta luce all'interno dell'aula La cornice sorregge il timpano triangolare. Oltre la facciata è ben visibile il prosieguo della chiesa di maggiori dimensioni. InternoL'aula si presenta di discrete proporzioni, da una campata leggermente minore si prosegue in spazi di misure più ampie. Il presbiterio accessibile da tre gradini di forma rettangolare e di misure leggermente inferiori rispetto all'aula.
La torre campanaria ha la base in pietra stilata e il castello sostiene cinque campane realizzate dalla ditta Pruneri di Grosio, e consacrate il 9 agosto 1850 dal vescovo Carlo Gritti Morlacchi.[2] Note
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