Chiesa di Sant'Antonio Abate (Cuasso al Monte)
La Chiesa di Sant'Antonio Abate è una chiesa di rito cattolico ambrosiano nel comune di Cuasso al Monte, nella frazione di Cuasso al Piano. StoriaAnticamente, la frazione di Cuasso al Piano (ma anche l'intero Besano e Porto Ceresio) era servita dalla piccola chiesa di San Giacomo, tra le più antiche della Valceresio. Gli abitanti chiesero al vicario la costruzione di una nuova, più grande. Fu allora scelta la posizione per la nuova chiesa in Cuasso al Piano, sul cosiddetto "Balcone" cuassese, sopraelevato sulla valle. La costruzione iniziò nel 1743 e terminò due anni dopo nel 1745, come si legge dai resoconti della visita vicariale del 26 maggio dello stesso anno. La nuova chiesa, una volta entrata in funzione, sostituì quella di San Giacomo, attualmente in disuso ed abbandonata.[1] [2] Parrocchia di Cuasso al PianoLa nascita della parrocchia di Cuasso al Piano, di nomina arcivescovile, risale al XVI secolo; la data precisa di fondazione non è conosciuta. E' sicuramente antecedente al 1574, anno in cui Cuasso al Monte si distaccò dalla parrocchia di Cuasso al Piano per crearne una propria.[3] [4] Alcune fonti la datano al 1200, perché vi celebrò il Beato Manfredo Settala in qualità di parroco,[5] [6] ancora nella piccola chiesa. L'originale chiesa parrocchiale era quella dei Santi Cristina e Cristoforo, poi San Giacomo, ma venne sostituita nel 1745 da quella di Sant'Antonio Abate. Per il popolo era istituita la scuola della dottrina cristiana e nella parrocchiale era costituita la società del Santissimo Sacramento. Questa fu eretta il 1 novembre 1561 da Ambrogio Calco nella primitiva chiesa parrocchiale di San Giacomo.[4] [7] Oltre alla Confraternita del Santissimo Sacramento erano attivi il sodalizio della Beata Vergine del Carmine, l’associazione della Sacra Famiglia, la pia unione delle Figlie di Maria, la pia unione della Santa Infanzia, la congregazione del terz’Ordine di San Francesco.[4] [7] All'epoca della visita dell'arcivescovo Giuseppe Pozzonbelli del 1751 il clero della parrocchia era costituito dal solo parroco. Nel territorio della parrocchia, e quindi sotto il suo controllo, vi sono, oltre alla parrocchiale, la chiesa di San Giacomo, quella di San Salvatore e l'oratorio della Beata Vergine nei Campi.[4] CostruzioneLa chiesa consiste in una navata principale con le panche e due navate laterali, che ospitano due altari: quello a destra costudisce una reliquia del Beato Manfredo Settala, curato di Cuasso al Piano prima di recarsi in Svizzera. La facciata di pietra chiara è in stile manierista e ha andamento a salienti. E' scandita in 2 ordini di lesene, separate dal cornicione. Vi sono quattro nicchie con altrettante statue di Santi (quella del titolare è in basso a destra). Di seguito la frase latina riportata sopra il portale. «D.O.M. In honorem S. Antonii Abbatis» L'ingresso ospita il fonte battesimale ed il confessionale. Sovrasta il portone d'accesso un soppalco accessibile con una scala a chiocciolache ospita la cantoria e l'organo a canne. Quest'ultimo è un Paul Ott costruito a Gottinga nel 1951, dotato di due tastiere e pedaliera. L'Altare maggiore, unica parte consacrata della chiesa, è stato rifatto negli anni '80, ed è sopraelevato rispetto al pavimento di due gradini. Il Presbiterio è adornato da un trittico che rappresenta la crocifissione di Gesù, oltre che da altri due dipinti a muro laterali opera di Luigi Morgari risalenti al 1930. Affiancano il Presbiterio un'ampia sacrestia, a destra, ed un magazzino, a sinistra. Sovrasta la chiesa il campanile con una slanciata cuspide sulla sommità, il cui concerto di cinque campane in sistema ambrosiano è stato fuso e sostituito nel 1932 dalla ditta Bianchi di Varese.[8] [9] Questo intervento è stato reso possibile grazie alla donazione di un benefattore inglese. Di seguito sono riportate le campane con ognuna la propria dedicazione ed iscrizione.
Ogni campana riporta inoltre l'anno di fusione e la ditta fonditrice, ovvero «Anno Domini MCMXXXII Ditta Bianchi - Varese» Posizione: "Balcone"La posizione della chiesa è da sempre conosciuta come "Balcone", perché punto sovrastante l'intera Valceresio. Consiste in un piazzale in porfido su cui si affacciano la chiesa, la casa parrocchiale di Cuasso al Piano, dove si tiene il catechismo e sono custoditi i documenti parrocchiali, e l'oratorio parrocchiale. Al centro del piazzale è collocata una statua della Madonna. Antistante la chiesa stava l'ufficio postale di Cuasso al Piano, in un edificio di importanza per la frazione, perché anticamente ambulatorio medico del dottor Gastaldi e casa del fascio durante il governo fascista.[10] Note
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