Chiesa di Sant'Andrea Apostolo (Subiaco)
La chiesa di Sant'Andrea Apostolo è la parrocchiale di Subiaco, in città metropolitana di Roma Capitale e diocesi di Tivoli[1][2]; fa parte della quinta vicaria[3]. StoriaNel IX secolo, in seguito alle incursioni dei saraceni, gli abitanti di Subiaco si spostarono dalla zona dell'antica pieve di San Lorenzo Martire verso l'altra riva dell'Aniene e poi, dopo la costruzione della rocca abbaziale, attorno ad essa[3]. Nel XII secolo vennero istituite le parrocchie di San Martino Vescovo, San Pietro Apostolo, San Giovanni Battista, Sant'Andrea Apostolo e Santa Maria ad Martyres; tuttavia, nel 1556 il vescovo di Tivoli Giovanni Andrea Croce, su proposta dell'abate commendatario Marcantonio Colonna, aggregò le prime tre alla quarta, mentre l'ultima rimase indipendente[3]. Nel 1773 venne approvata la riedificazione della chiesa di Sant'Andrea e l'abate cardinale Giannangelo Braschi ne affidò il progetto all'architetto Pietro Camporese; tre anni dopo iniziarono i lavori e nel 1789 l'opera fu portata a compimento, con la consacrazione impartita il 22 maggio di quell'anno dallo stesso Braschi, nel frattempo eletto pontefice, anche se la facciata poté dirsi ultimata solo nel 1795[1][3][4]. Nel 1876 la chiesa venne elevata al rango di cattedrale dell'abbazia territoriale di Subiaco ma nel 1915 fu declassata a concattedrale a vantaggio della chiesa di Santa Scolastica[3]. L'edificio subì gravissimi danni durante i bombardamenti angloamericani del maggio-giugno 1944 e, così, tra il 1945 e il 1952 venne interessato da un laborioso intervento di ripristino secondo i disegni originali; al termine dei lavori, il 14 dicembre di quell'anno papa Pio XII conferì alla chiesa il titolo di basilica minore[1]. L'adeguamento liturgico secondo i canoni postconciliari fu condotto nel 1970 e in quest'occasione venne realizzato l'altare rivolto verso l'assemblea[1]. Nel 2002, come stabilito dal decreto Venerabilis Abbatia Sublacensis della Congregazione per i vescovi, la parrocchia di Sant'Andrea Apostolo è confluita nella diocesi di Tivoli[3]. DescrizioneEsternoLa facciata a capanna della chiesa, rivolta a nord, è suddivisa da una cornice marcapiano in due registri, entrambi scanditi da lesene; quello inferiore, d'ordine dorico, presenta centralmente il portale maggiore e ai lati i due ingressi secondari, mentre quello superiore, in stile ionico, è caratterizzato da una finestra e sormontato dal timpano di forma triangolare[1]. Ai lati della parrocchiale si elevano i due campanili gemelli, ognuno dei quali presenta all'altezza della cella quattro monofore a tutto sesto ed è coronato da una cupoletta[1]. InternoL'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano i bracci del transetto e le cappelle laterali, introdotte da archi a tutto sesto, e le cui pareti sono scandite da lesene sorreggenti il cornicione sopra cui si imposta la volta a botte unghiata; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini e chiuso dall'abside di forma semicircolare[1]. Note
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|