Chiesa di San Nicomede

Voce principale: Corte di Giarola.
Chiesa di San Nicomede
Lato nord d'ingresso
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàGiarola di Pontescodogna (Collecchio)
Indirizzostrada Giarola 11
Coordinate44°44′25.02″N 10°10′25.87″E
Religionecattolica di rito romano
Titolaresan Nicomede
Diocesi Parma
Stile architettonicoromanico e neoromanico
Completamento1950

La chiesa di San Nicomede è un luogo di culto cattolico dalle forme romaniche e neoromaniche situato all'interno della Corte di Giarola nell'omonima località dipendente dalla frazione collecchiese di Pontescodogna, di cui costituisce la sede parrocchiale,[1] in provincia e diocesi di Parma; fa parte della zona pastorale di Collecchio.

Storia

Il luogo di culto, posto lungo un ramo della via Francigena,[2] fu costruito originariamente entro il XII secolo all'interno della Corte di Giarola,[3] appartenente dal 1034 al monastero di San Paolo di Parma.[4]

La prima testimonianza della sua esistenza risale al 1187, quando il papa Gregorio VIII emanò una bolla confermando alla badessa i diritti sulla corte e sulla chiesa romanica interna dedicata a san Nicomede; l'edificio fu menzionato anche in un documento[5] del 1230, quale cappella dipendente dalla pieve di San Prospero di Collecchio.[3]

Nel 1760 la chiesa fu modificata in stile neoclassico.[6]

Durante la seconda guerra mondiale, il 17 aprile del 1945 la chiesa fu profondamente danneggiata dai bombardamenti degli aerei alleati, che risparmiarono soltanto alcune porzioni delle murature esterne.[6] Nel dopoguerra furono subito avviati i lavori di ricostruzione del luogo di culto e dell'adiacente campanile nelle originarie forme romaniche; il tempio fu riaperto al culto nel 1950.[7]

Nel 2014 fu completamente ricostruito il tetto della chiesa.[7]

Descrizione

Abside e campanile

La chiesa, preceduta da uno stretto sagrato, si sviluppa su un impianto a navata unica, con facciata a ovest e presbiterio absidato a est.

La simmetrica facciata a capanna, interamente rivestita in laterizio, è caratterizzata dalla semplicità delle linee; al centro è collocato il portale d'ingresso principale ad arco a tutto sesto in pietra; in sommità si apre nel mezzo una piccola bifora ad arco a tutto sesto, con colonnina centrale.[7]

Il lato nord, affacciato sulla corte, è decorato superiormente da una fascia ad archetti pensili in cotto, in parte risalenti all'edificio romanico originario;[6] nel mezzo è collocato il portale d'ingresso laterale sormontato da una lunetta in pietra, mentre più in alto si aprono tre piccole monofore ad arco a tutto sesto.[7]

Sul fianco opposto, accanto al presbiterio si innalza il campanile neoromanico,[1] con cella campanaria affacciata sui quattro lati attraverso aperture ad arco a tutto sesto.

All'interno la navata intonacata, coperta da soffitto a capanna in travetti lignei retti da arcate a sesto ribassato, è scandita lateralmente da paraste; il piccolo presbiterio absidato, preceduto da un arco a tutto sesto, è coperto da una volta a vela; vi si trovano alcune opere di pregio, tra cui i dipinti raffiguranti l'Annunciazione, realizzato agli inizi del XVII secolo forse da Francesco Lucchi, e la Sacra Famiglia coi Santi Gioacchino e Anna, risalente alla seconda metà del XVIII secolo, oltre a un paliotto settecentesco in cuoio dipinto.[2]

Note

  1. ^ a b GuidaPiù, p. 9.
  2. ^ a b Ubaldo Del Sante, Un antico centro di trasformazione agro-alimentare - Breve storia della Corte di Giarola, del suo caseificio e della sua fabbrica di conserve (DOC), su storage.aicod.it. URL consultato il 29 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2017).
  3. ^ a b Marcheselli, p. 11.
  4. ^ Pontescodogna, su comune.collecchio.pr.it. URL consultato il 29 gennaio 2017.
  5. ^ Capitulum seu Rotulus Decimarum della diocesi di Parma
  6. ^ a b c La Storia della Corte di Giarola di Collecchio, su webcache.googleusercontent.com. URL consultato il 29 gennaio 2017.
  7. ^ a b c d Chiesa di San Nicomede "Giarola, Collecchio", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 29 gennaio 2017.

Bibliografia

  • Infoturismo, in GuidaPiù, Collecchio, Reggio Emilia, Gruppo GuidaPiù srl, 2007.
  • Tiziano Marcheselli, Collecchio di una volta, Parma, Gazzetta di Parma Editore, 2008.

Voci correlate

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