Chiesa di San Bernardino (Busto Arsizio)
La chiesa di San Bernardino è una chiesa sussidiaria di Busto Arsizio, facente parte della parrocchia di San Luigi e Beata Giuliana. StoriaFu costruita tra il 1663 e il 1667 presso la Cascina dei Poveri[1], un antico insediamento già esistente nel XV secolo presso il quale, nel 1427, nacque la beata Giuliana Puricelli. La chiesa fu consacrata nel 1668 dal prevosto Francesco Bossi[2]. All'edificio originale, nel 1684 fu aggiunta la sagrestia[2] e, nel XVIII secolo, il piccolo campanile. Nel 1913 il tempio fu ampliato nella zona absidale[3]. Da allora la chiesa subì la stessa sorte della cascina in cui si colloca: a causa del degrado e dell'incuria, l'edificio fu dichiarato pericolante nel 1967, quando la cascina stava vivendo un progressivo spopolamento che portò poi all'abbandono dell'intera area e ad alcuni importanti crolli della copertura della chiesa. Tra il 1999 è il 2000 il comune di Busto Arsizio, proprietario dell'edificio, fece restaurare la chiesetta, affidando il progetto all'architetto Alfredo Castiglioni, con interventi di bonifica, risanamento e consolidamento delle strutture e la ricostruzione delle parti danneggiate[1]. L'acquasantiera in pietra, la statua di san Bernardino e la lapide con iscrizione dedicatoria alla Beata Giuliana, tutte opere d'arte del XVII secolo, sono attualmente esposte presso le Civiche raccolte d'arte di palazzo Marliani-Cicogna, mentre le campane sono ora collocate sul campanile della poco distante chiesa di San Luigi e Beata Giuliana. Oggi la chiesa è utilizzata sporadicamente per la celebrazione di matrimoni e altre funzioni, e per occasionali concerti. ArchitetturaLa chiesa, orientata lungo l'asse sudovest-nordest, presenta un'aula a un'unica navata preceduta da un doppio presbiterio e che termina con un'abside quadrangolare. Sotto al pavimento in pietra, venuto alla luce durante i restauri ribassato di 16 cm rispetto al piano di calpestio, si trova una cripta intonacata coperta con voltino in mattoni e contenente ossa umane, chiusa da un sigillo di pietra. Dell'antica pavimentazione oggi è visibile la parte sopra e intorno alla cripta, sulla quale sono state poste delle lastre in vetro di protezione, sorrette da un telaio metallico[1]. La copertura in legno della navata è chiusa da un controsoffitto a cassettoni lignei; il primo presbiterio è coperto con volta a crociera sorretta da archi in mattoni, mentre il secondo presenta un soffitto incannucciato a intonaco. La volta a crociera si ritrova nell'abside. Tutti questi elementi sono stati ripristinati con i restauri del 2000 e rispecchiano le coperture originali della chiesa. Anche i capitelli e le decorazioni sono stati ricostruiti in quanto gravemente danneggiati dagli agenti atmosferici[1]. Note
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