Cerei di Catania

Ricovero delle cannalori in cattedrale il 6 febbraio 2020.

I cerei di Catania (noti in siciliano come “i cannalori” o “i cili”) sono degli elementi tipici delle manifestazioni devozionali effettuate durante la festa di sant'Agata a Catania.

Definizione

La candelora, meglio nota con i suoi equivalenti siciliani “cannalora” o “ciliu” (“cereo”)[1][2] rappresenta l'offerta della cera da parte di tutte le classi sociali alla santa patrona, attraverso torce da bruciare o ardere per atto devozionale o per accompagnare la celebrazione degli uffici divini.[3]

Originariamente il cereo consisteva in un fascio di lunghissime candele, raggruppate in modo tale da formare un unico torcione. Il fascio di ceri così assemblato era introdotto in manufatti lignei sviluppati su più ordini e trasportati a spalla. Le costruzioni di diverse fogge, forme e stili recano sui vari livelli teatrini raffiguranti scene del martirio della santa, figure di santi, angeli, talvolta episodi biblici.[1]

Con l'avvento degli accumulatori il cero o torcione centrale è stato sostituito da un finto cero culminante con una sfera colorata recante spesso disegni e colori tipici della corporazione di appartenenza. Nelle ore serali e notturne il globo sommitale si accende simboleggiando la fiamma che arde, l'intera superficie cosparsa di fiori si arricchisce di minuscoli punti luce. Ai vari ordini si illuminano corolle di luci aggiuntive quasi sempre accompagnate da fattezze di candela, paralumi in opalino e gemme di vetro, queste ultime dondolano e tintinnano a seconda del ritmo e dell'andatura imposta alla cannalora.

Vere e proprie opere d'arte, presentano scolpiti numerosi particolari, e ancora statuette, iscrizioni, per abbellimento recano ghirlande di fiori, bandiere, stemmi e gagliardetti. Sfilano seguendo un codificato diritto di preminenza[4] nei giorni e nei rioni previsti dal programma, accompagnate dal suono di una banda. La competizione tra cannalori entra nel vivo durante la giornata dell'offerta della cera e durante la sira 'ô tri, durante il giro esterno del 4, il giro interno del 5, al rientro ed al temporaneo ricovero nelle navate laterali della cattedrale al termine della processione finale.[5][6]

Storia

Epoca bizantina-normanna

Le candelore avevano la funzione di illuminare il cammino dei devoti. La pratica trova fondamento dell'antico rito pagano simboleggiante idealmente la fiamma di luce che squarcia l'oscurità delle tenebre.

Genericamente si rifà alla festa delle candelore, istituita nel 492 da papa Gelasio I oppure, secondo altri studiosi, da papa Sergio I nel 687.

Tutta la storiografia e la letteratura si rifà alla documentazione della notte del 17 agosto dell'anno 1126, allorquando le reliquie giunsero nel porto di Aci Castello. I cortei processionali notturni per il piccolo borgo marinaro, organizzati spontaneamente e repentinamente, furono illuminati dalla luce di torce e candele.

Epoca spagnola

  • Nel 1514 si contavano 22 cannalori, la prima delle quali in processione era quella dei Confettieri adorna di "cosi zuccarati".
  • Nel 1674 assommavano a 28.

Giuseppe Pitrè documenta 16 candelore, ovvero le prime 10 delle corporazioni ancor oggi esistenti, più quella del ceto degli argentieri, quella dei facchini e quella dei sarti.[3]

  • Agli inizi del '900 se ne contavano 13.

Epoca contemporanea

  • 2020, 5 febbraio. Per avverse previsioni e condizioni meteorologiche decisamente peggiorate durante la sosta presso la collegiata, il corteo delle cannalori non ha lasciato piazza del Duomo. Tutti i cerei sono stati ricoverati all'interno della cattedrale.

È nei programmi l'intenzione di raggruppare tutti i cerei in un unico luogo presso la chiesa di San Nicolò l'Arena.

Per il 2021 è prevista la partecipazione del Cereo dei devoti, realizzato dallo scultore Giovanni Sessa, manufatto che sarà ospitato presso la chiesa di San Francesco di Paola alla Civita.

Elenco

Denominazione Vezzeggiativo Stile Ceto Peso Descrizione
1 Cereo di Monsignor Ventimiglia o
di Sant'Àjita.[4]
a Nicareḍḍa 200/4 È il più piccolo dei cerei, fu donato nel 1766
dall'arcivescovo di Catania Salvatore Ventimiglia.
2 Cereo dei rinoti.[4][7] la migliore Barocco 630/8 È la più antica tra le grandi cannalori, fu donata dagli abitanti del
quartiere San Giuseppe La Rena.
3 Cereo dei giardinera.[4] a Riggina Gotico Ortofloricoltori 580/8 È sormontato da una grande corona, elemento che vale il
soprannome di regina delle cannalori.
4 Cereo dei pisciari.[4] a Birsagghiera Rococò Pescivendoli 750/8 Si distingue per una corona floreale sospesa tra gli altorilievi
del secondo ordine, che conferisce una sensazione di
movimento durante le evoluzioni dell'annacata.[8]
5 Cereo dei fruttarola.[4] a Signurina Fruttivendoli 650/8 Si distingue per la sua semplice bellezza e per essere realizzato
su di una base costituita da quattro cigni.
6 Cereo dei chiancheri.[4] Macellai 680/8 Poggia su di una base costituita da quattro leoni e comprende
nella parte alta, una statua di San Sebastiano
patrono della corporazione.
7 Cereo dei pastari.[4] a Picciriḍḍa Barocco Produttori di pasta 680/8 È l'unico che ha tuttora il candelone centrale in cera,
le altre candelore hanno un cereo in plastica.[9]
8 Cereo dei pizzicagnoli.[4] a Furmaggiara Liberty Venditori di formaggio 550/8 È realizzato su di una base costituita da quattro cariatidi.
9 Cereo dei putijari.[4] a Putijara Impero Bettolieri 860/10 È costruito su una base rappresentata da quattro leoni e da quattro
aquile. È il secondo più pesante dopo quello dei panificatori.
10 Cereo dei pannitteri.[4] a Mamma Impero Panificatori 780/12 È il più grande e pesante di tutti e richiede per il trasporto il più alto
numero di vastasi.[10] La prima sua costruzione risale al XVIII secolo
ed è costruito su di una base costituita da quattro statue di Atlante.
11 Cereo del Circolo di Sant'Agata.[4][11] Classico 640/8 Era il più recente fino al 2010.
In esso sono raffigurati, oltre a Sant'Agata, l'altro martire catanese
Sant'Euplio, è il meno pesante tra i ceri grandi.
12 Cereo del Villaggio Sant'Agata. 650/8 È il più nuovo dei ceri grandi (sino al 2017),
voluto dal signor Salvatore Russo ed inaugurato nel 2010.[12]
13 Cereo dei Mastri Artigiani. 650/8 Parrocchia Maria Santissima Assunta del
quartiere Tondicello della Plaja. (2017 - 2018).
14 Cereo Devoti di Sant’Agata.
15 Cereo Luigi Maina.

Descrizione

Denominazione Vezzeggiativo Immagine Descrizione
1 Cereo di Monsignor Ventimiglia
o di Sant'Aita.
'a Nicaredda
Cereo con base quadrata, ripartito su tre livelli.

Putti disposti agli spigoli del primo ordine, statuette di santi collocate fra
volute del secondo. Corona - luce - stemmi disposti a raggiera al terzo.
Donata dopo l'eruzione lavica del 1776 che minacciò di invadere i paesi
di Pedara e Nicolosi. Due corolle di luci e corona floreale sommitale.
Colpita dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, l'originale
voluto da monsignor Ventimiglia, fu ricostruito nella seconda metà del '900,
non del tutto fedelmente a quella originale. Oggi è custodita nella
chiesa di San Placido ed è gestita dall'Associazione Sant'Agata in cattedrale.

2 Cereo dei rinoti.[7]
Cereo con base quadrata con aquile angolari poggianti su volute.

Angioletti alla base del primo ordine.
Quattro teatrini con episodi della vita di Sant'Agata.
Statuette di santi al secondo ordine.
Presenta tre corolle di luci aggiuntive e una ghirlanda floreale intermedia.
Corona, stemmi disposti a ruota e grande globo infiorato al terzo.

3 Cereo dei giardinera. 'a Regina
Base quadrata con pinnacolo centrale di sezione ottagonale.

Archetti gotici sorretti da colonne tortili, con Santi al primo ordine.
Statuette raffiguranti Sant'Agata e Arcangeli al secondo ordine.
Corona, stemmi disposti a ruota, grande globo infiorato al terzo.
Presenta una corolla di luci sui pinnacoli e una alla base delle statuette.
È custodita nella chiesa di San Francesco all'Immacolata.

4 Cereo dei pisciari. 'a Bersagliera
Cereo con base quadrata.

Quattro teatrini nel primo ordine con putti disposti ai vertici superiori.
Si distingue per una corona floreale
toroidale pendente dagli altorilievi del secondo ordine.
Al secondo ordine fra esili colonnine tortili le statuette
del Redentore, San Sebastiano, San Francesco di Paola.
Corona, stemmi disposti a ruota e grande globo infiorato al terzo.
Caratteristica la coroncina toroidale di fiori freschi, oggi sostituita
da fiori artificiali, che un tempo completava la candelora. L'omaggio
floreale al tempo dell'arcivescovo Guido Luigi Bentivoglio, era
benedetto durante una manifestazione nel cuore della pescheria,
la mattina del 3 febbraio. Presenta quattro corolle di luci aggiuntive.

5 Cereo dei fruttaiola. 'a Signurina
Cereo con base quadrangolare costituita da quattro cigni.

Al primo ordine quattro teatrini delimitati alla base da
quattro putti recanti i simboli della passione. Il secondo ordine
caratterizzato da ghirlande di frutta e festoni fitomorfi, presenta
quattro angioletti ai vertici, otto figure di santi disposti fra volute.
Corona, stemmi disposti a ruota-raggiera e grande globo infiorato al terzo.
Presenta quattro corolle di luci aggiuntive e due ghirlande di fiori e frutta.
È custodita nella chiesa di San Francesco all'Immacolata.

6 Cereo dei chiancheri.
Cereo poggiante su di una base quadrangolare costituita da quattro leoni.

Due teorie di putti ai lati e dall'alto ornano quattro teatrini
al primo ordine. Nel secondo ordine un'altra teoria di putti fa ala
a nicchie con statuette raffiguranti Sant'Antonio di Padova,
Sant'Isidoro Agricola, la Madonna del Carmine e
San Sebastiano patrono della corporazione.
Un terzo ordine è costituito da quattro angioletti che sostengono la corona terminale.
Corona, luce, stemmi e bandiere disposti a ruota al quarto.
Presenta quattro corolle e gruppi di luci aggiuntive, ghirlande e cuscini di fiori.
Cereo custodito presso i locali della chiesa di San Sebastiano.

7 Cereo dei pastari. 'a Picciridda
Base quadrangolare costituita da massicce e articolate volute.

Tra scomparti caratterizzate da mascheroni le statuette di Sant'Agata
e altri santi al primo ordine. Quattro putti con simboli della passione al secondo.
Corona, luce, stemmi disposti a raggiera al terzo.
Presenta quattro corolle e gruppi di luci aggiuntive, fronde di fiori e sempreverdi.
Torcione interno a vista con sfera in vetro opalino sulla corona terminale.
È custodita nella chiesa di San Francesco all'Immacolata.

8 Cereo dei pizzicagnoli. 'a Fummaggiara
È realizzato su di una base costituita da quattro cariatidi.

Quattro teatrini delimitati da putti al primo ordine.
Fra volute con putti alati
quattro figure di santi al secondo.
Corona, stemmi disposti a ruota, bandiere e grande globo infiorato al terzo.
Presenta tre corolle di gruppi di luci aggiuntive dagli elaborati paralumi con gocce.
Fronde di sempreverdi e rami floreali pendenti.
È custodita nella chiesa di San Francesco all'Immacolata.

9 Cereo dei putiari. 'a Putiara
È costruito su una base quadrangolare costituita da quattro leoni,

da quattro aquile e altrettanti putti.
È il secondo più pesante dopo quello dei panificatori.
Quattro teatrini delimitati da altrettante
cornucopie decorate con busti femminili ornano il primo ordine.
Due teorie di putti decorano alla base il secondo ordine,
fra volute fanno capolino quattro statuette.
Un terzo ordine è costituito da quattro angioletti.
che sostengono la corona terminale.
Presenta quattro corolle di luci aggiuntive con fattezze di candele.
Corona, torcione a vista con sfera in opalino,
stemmi e bandiere disposti a raggiera al quarto.

10 Cereo dei pannitteri. 'a Mamma
Base quadrangolare costituita da quattro statue di Atlante.

Quattro teatrini delimitati ai vertici superiori da una teoria
di altrettanti putti e luci con pendenti. Una seconda serie di luci fra ordini.
Al secondo ordine quattro nicchiette con altrettante statuette di santi
e una terza serie di luci. Corona, stemmi disposti a ruota, bandiere a raggiera
e grande globo infiorato al terzo.
Presenta tre corolle di gruppi di luci aggiuntive e fronde di sempreverdi.
È custodita nella chiesa di San Francesco all'Immacolata.

11 Cereo del Circolo di Sant'Agata.[11]
In esso sono raffigurati, oltre a Sant'Agata, l'altro martire catanese

Sant'Euplio. Base quadrangolare su volute.
Primo ordine costituito da quattro teatrini delimitati alla base
da putti con simboli della passione. Al secondo ordine quattro statuette
delimitate da erme alate (Sant'Euplio, Immacolata Concezione) e putti laterali.
Corona, stemmi disposti a ruota, bandiere e grande globo infiorato al terzo.
Presenta tre corolle di gruppi di luci aggiuntive e cuscini floreali.
Si conserva presso la basilica collegiata sede del Circolo Cittadino Sant'Agata.

12 Cereo del Villaggio Sant'Agata.
Base quadrangolare su zampe e teste di leone

con volute intermedie recanti cartigli.
Tra volute arcuate con putti alati
quattro teatrini caratterizzano il secondo ordine.
Quattro putti con simboli del martirio.
Secondo ordine ripartito da volute con monogramma,
quattro statuette (Sacro Cuore di Gesù, Immacolata Concezione).
Presenta quattro corolle di gruppi di luci aggiuntive.
Corona, stemmi disposti a ruota-raggiera,
bandiere e grande globo infiorato al terzo.

13 Cereo dei Mastri Artigiani.
Base quadrangolare su volute.

Cartigli delimitati da putti alati recanti strumenti della passione
sormontati da statuette di santi (Immacolata Concezione,
Martirio di Sant'Agata) al primo ordine.
Al secondo ordine pingui puttini reggicorona.
Corona, stemmi disposti a ruota-raggiera,
bandiere e grande globo infiorato al terzo.
Presenta due corolle di gruppi di luci aggiuntive e una fronda di sempreverdi.

Galleria d'immagini

Cereo di Monsignor Ventimiglia o di Sant'Aita

Cereo dei rinoti

Cereo dei giardinera

Cereo dei pisciari

Cereo dei fruttaiola

Cereo dei chiancheri

Cereo dei pastari

Cereo dei pizzicagnoli

Cereo dei putiari

Cereo dei pizzicagnoli

Cereo del Circolo di Sant'Agata

Cereo del Villaggio Sant'Agata

Cereo dei Mastri Artigiani

Varie

Piazza duomo



Altarini

Miscellanea

Note

  1. ^ a b Giuseppe Pitrè, pp. 219.
  2. ^ Giuseppe Pitrè, pp. XLV.
  3. ^ a b Giuseppe Pitrè, pp. 220.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l Giuseppe Pitrè, pp. 221.
  5. ^ Giuseppe Pitrè, pp. 222.
  6. ^ Giuseppe Pitrè, pp. 232.
  7. ^ a b Abitanti del quartiere periferico di San Giuseppe la Rena (da cui rinoti), che erano dediti all'agricoltura ed in particolare all'orticoltura.
  8. ^ L'annacata o dondolamento, è un classico movimento delle cannalori, quasi un balletto, dato dal movimento longitudinale, avanti e indietro, coordinato con un movimento rotatorio intorno all'asse del cereo stesso.
  9. ^ N.b.: L'ultima candelora che effettuò il cambio fu quella dei fruttivendoli. Il vecchio cereo è visibile nella Cappella dell'Addolorata nella parte destra della basilica cattedrale di Catania, vicino alla Cappella di Sant'Agata. L'elemento risale ai primi anni del settecento.
  10. ^ Letteralmente “facchini” o “portatori”; nonostante ciò in siciliano odierno ha acquisito maggiormente l'accezione di “rozzo” o“persona poco fine”
  11. ^ a b È un circolo costituito dai devoti di sant'Agata, che svolge attività inerenti alla conservazione del culto, gli studi agiografici e sulla conservazione di tutti gli elementi che riguardano la storia della santa. Conserva alcuni documenti rari sulla iconografia della patrona catanese.
  12. ^ Ha ricevuto il benestare dal comitato dei festeggiamenti per partecipare alle processioni dei tre giorni nel 2012 e il 3 febbraio 2012 ha fatto la sua prima uscita in occasione dell'offerta della cera.

Bibliografia