Cercopithecus neglectus
Il cercopiteco di Brazzà (Cercopithecus neglectus Schlegel, 1876) è una scimmia del Vecchio Mondo endemica delle foreste fluviali e paludose dell'Africa centrale. Il cercopiteco di Brazzà è la specie più grande della famiglia dei cercopitechi ed è uno dei primati arboricoli africani più diffusi. A parte per le dimensioni, questa specie è facilmente riconoscibile dagli altri cercopitechi per il diadema arancione sulla fronte e la folta barba bianca. A causa della sua natura criptica, la specie non è ben documentata in tutti i suoi habitat, ma gli esemplari studiati mostrato comportamenti unici per la specie come la monogamia e un comportamento aggressivo nei confronti degli altri cercopitechi. Conosciuti localmente come scimmie delle paludi, questi primati prendono il loro nome comune dal naturalista ed esploratore italo-francese Pietro Savorgnan di Brazzà.[3][4] Il nome scientifico, neglectus, può essere tradotto come "a cui non è stata prestata attenzione", ed è stato dato loro per il loro comportamento elusivo e capacità di nascondersi nel loro habitat sia dagli umani che dai predatori.[5] DescrizioneIl cercopiteco di Brazzà è la specie di cercopiteco più sessualmente dimorfica in termine di dimensioni; i maschi pesano circa 7 chilogrammi, mentre le femmine pesano circa 4 chilogrammi; la lunghezza del corpo si aggira tra i 40-47 centimetri per le femmine e tra i 45-60 per i maschi; la coda è più lungo del resto del corpo. Gli adulti presentano una pelliccia agouti grigia con il dorso bruno-rossastro, arti e coda neri e groppa bianca. Entrambi i sessi hanno delle tasche sulle guance che usano per trasportare il cibo mentre si muovono per la foresta.[6][7] I maschi hanno uno scroto distintamente blu, mentre le femmine hanno una regione perianale rossa e capezzoli visibili. I giovani non hanno i colori più scuri sulle estremità caratteristici degli adulti, ma mantengono le strisce bianche e la groppa rossa, mentre i neonati sono un agouti marrone uniforme. Le caratteristiche più evidenti di questa specie si trovano sul volto, dove è presente una folta barba bianca, insieme ad un diadema a mezzaluna arancione sulla fronte e strisce bianche sulle cosce, che lo distinguono dagli altri cercopitechi.[6][8] A causa di questo aspetto distintivo, la scimmia viene talvolta anche chiamata "scimmia dell'Ayatollah" in onore del grande ayatollah Ruhollah Khomeini, che aveva una barba simile. Distribuzione e habitatSecondo i rapporti, i cercopitechi di Brazzà si trovano nelle paludi, nelle foreste di bambù e nelle foreste montane secche dell'Angola, Camerun, Repubblica Centrafricana, Congo, Repubblica Democratica del Congo, Guinea Equatoriale, Etiopia, Gabon, Kenya, Sud Sudan, Nigeria e Uganda, e forse della Tanzania.[2][9][10] Le truppe di questo primate si trovano quasi esclusivamente vicino all'acqua, avventurandosi raramente a più di 1 km di distanza da un fiume o affluente. Di conseguenza, a volte possono essere visti nuotare.[6][7] Questa specie preferisce le fitta foresta dalla densa vegetazione, avventurandosi solo nelle foreste più aperte per nutrirsi. Sono prevalentemente arboree, ma scendono al suolo per nutrirsi di piante erbacee.[2][6] A causa della loro natura criptica non esiste una stima accurata della popolazione della specie in tutto il suo areale.[8] BiologiaSi ritiene che l'aspettativa di vita di questa specie corrisponda in modo simile a quella degli altri membri del genere Cercopithecus, con una durata di 22 anni in natura e 30 anni in cattività.[8] La sua natura criptica rende il cercopiteco di Brazzà difficile da osservare in natura. Le dimensioni delle truppe sono piccole per un cercopiteco, variando in media da 2 a 10 individui.[11] In alcune aree dell'Africa occidentale, come il Gabon e il Camerun, sono stati osservati piccoli gruppi legati da coppie di maschi, femmine, neonati e giovani. Nell'Africa orientale, i cercopitechi di Brazzà vivono in gruppi composti da singoli maschi e più femmine. I maschi solitari non creano gruppi di scapoli e occasionalmente detronizzano un maschio dominante per assumere l'accesso alle femmine.[7] I maschi comunicano con suoni rimbombanti. La mattina presto i maschi emettono forti grida per stabilire il territorio, sebbene utilizzi questo richiamo anche per riunire un gruppo disperso.[6][7] Quando vengono attaccati da un predatore, i maschi emettono un segnale d'allarme. In caso d'attacco da parte di un'aquila coronata, i maschi emettono un breve latrato prima di attaccare l'aquila cercando di spaventarla. È stato anche osservato che le femmine lanciano segnali di allarme e ringhiano contro gli umani. Altrimenti, le vocalizzazioni femminili si limitano a gracidi sommessi emessi durante l'alimentazione o il riposo. I neonati e i giovani emettono strilli acuti d'aiuto quando vengono separati dalle madri o dal gruppo.[7] Data la natura criptica di questa specie, sentire i loro richiami a volte è l'unico modo per sapere che sono presenti.[12] A differenza di altri cercopitechi, che spesso formano associazioni polispecifiche per diminuire la predazione e aumentare la ricerca del cibo, i cercopitechi di Brazzà sono piuttosto aggressivi verso le altre specie e sono noti per tollerare solo alcune specie di colobini che non competono con loro per le stesse risorse.[7] DietaLa dieta dei cercopitechi di Brazzà consiste principalmente di piante erbacee trovate sul suolo della foresta e di frutta quando disponibile. Questi vengono integrati con insetti, semi e altre fonti di cibo quando gli alimenti primari scarseggiano.[7] RiproduzioneLe femmine raggiungono la maturità sessuale intorno ai 5 anni di età, mentre i maschi non raggiungono la maturità fino a circa 6 anni di età.[13] La maggior parte dei giovani maschi lasciano il loro gruppo natale prima di raggiungere la maturità.[7] La stagione riproduttiva dura da febbraio a marzo, ma le femmine possono entrare in estro anche durante i periodi di elevata disponibilità di cibo.[6] La gestazione dura dai 5 ai 6 mesi e il cucciolo rimane vicino alla madre per il primo anno di vita, dopodiché viene svezzato.[6][13] Le femmine di solito hanno un solo cucciolo alla volta, anche se in rare occasioni sono nati gemelli, con un intervallo tra le nascite di un anno.[13] PredatoriI predatori del cercopiteco di Brazzà includono l'aquila coronata, leopardi, esseri umani e scimpanzé comuni. Sebbene rari, anche cani randagi e pitoni possono predare i giovani. La tipica risposta alla predazione di questa specie è nascondersi rannicchiandosi in una palla stretta contro il lato di un albero con la corona arancione e le strisce bianche sulle cosce nascoste e attendere in silenzio che il predatore se ne vada. Gli individui si muovono solo se il predatore si avvicina alla loro posizione, e anche in quel caso si muovono silenziosamente e lentamente per cercare di sfuggire all'attenzione.[7] ConservazioneIl cercopiteco di Brazzà è elencata come a Rischio minimo dalla Lista Rossa IUCN.[8] Le principali minacce per questa specie sono la deforestazione dovuta al disboscamento, l'avanzamento dell'agricoltura e la caccia per il mercato della bushmeat.[14][15] Esistono numerose popolazioni in cattività ospitate negli zoo di tutta Europa e del Nord America. L'Associazione degli zoo e degli acquari (AZA) e l'Associazione europea degli zoo e degli acquari (EAZA) gestiscono la popolazione in cattività secondo un piano di sopravvivenza della specie. Questo è un caso unico in quanto la specie non è elencata come Vulnerabile o in Pericolo di estinzione, ma è stata sponsorizzata dall'AZA per prevenire in modo proattivo la necessità di una conservazione reattiva in futuro.[16] Sono necessari ulteriori dati per valutare appieno le esigenze di conservazione di questa specie.[8] Note
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