Cattedrale di Santa Sofia (Ocrida)
La cattedrale di Santa Sofia (in macedone: Црква Света Софија, Crkva Sveta Sofija; in albanese Kisha e Shën Sofisë) è la cattedrale ortodossa di Ocrida, in Macedonia del Nord ed è sede dell'eparchia di Debar-Kičevo. StoriaLa cattedrale fu costruita in una data sconosciuta, tra il 1035 e il 1056, sopra una basilica paleocristiana, che probabilmente fu utilizzata come cattedrale anche quando Samuele I di Bulgaria fece di Ocrida la capitale del suo impero nel 969. Le date di costruzione tradizionalmente indicate corrispondono a quelle del ministero dell'arcivescovo Leone, che avviò i lavori. Nel XIV secolo, un altro arcivescovo, Gregorio, fece costruire un nartece monumentale, con una galleria e due torri simmetriche. Costruì anche una nuova piazza, molto più grande della precedente. I Turchi presero il controllo della regione alla fine del XV secolo e trasformarono la cattedrale in una moschea. Mantennero l'edificio intatto, ma coprirono gli affreschi con uno spesso intonaco. Tra il 1950 e il 1957 è stata condotta una vasta campagna di restauro che ha riguardata in particolare gli affreschi. Nel 1979 l'UNESCO ha riconosciuto Ocrida quale patrimonio dell'umanità.[1] ArchitetturaLa cattedrale è un tipico esempio di arte bizantina. Ha tre navate, un transetto, una cupola centrale e gallerie. Anche il nartece del XIV secolo segue i canoni bizantini, ma il suo stile risulta essere più moderno. Presenta un portico e gallerie al livello superiore e sezioni laterali segnate da torri identiche. Galleria d'immaginiNote
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