Castello di Jedburgh
Il castello di Jedburgh (in inglese: Jedburgh Castle) è uno storico edificio del villaggio scozzese di Jedburgh, nell'area degli Scottish Borders (Scozia meridionale), costruito nel 1823 sulle fondamenta di un castello medievale distrutto agli inizi del XV secolo.[1][2][3][4][5] L'edificio ospita l'unica prigione tuttora esistente in Scozia realizzata secondo la riforma delle carceri voluta dal filantropo John Howard.[2][4] StoriaNel luogo dove sorge la struttura attuale, si ergeva in origine un motte e bailey risalente al XII secolo e fondata da re Davide I di Scozia.[2][3] Questa fortezza passò in seguito in mani inglesi nel 1174[2] e fu ampliata nel 1335[2][3]. Nell'originario castello di Jedburgh si sposò nel 1285 re Alessandro III.[2] La fortezza originaria, ancora in mani inglesi, rimase in piedi fino al 1409, anno in cui ne fu ordinata la distruzione da Murdoch Stewart, l'allora duca di Albany.[1][2][5] Nel 1823, nel luogo in cui sorgeva la fortezza originaria, venne costruita una prigione che rispecchiasse la riforma delle carceri voluta da John Howard.[1][2][3] La struttura fu progettata da Archibald Elliot.[1] La prigione, che nel corso del XIX secolo era considerata la tipologia di carcere-modello[1] e uno dei più moderni dell'epoca[1][5], venne poi chiusa nel 1868[1][5]. Nella seconda metà del XX secolo, la struttura venne restaurata e aperta al pubblico.[1][5] ArchitetturaIl castello di Jedburgh si trova a Castlewood Road nei pressi del cimitero.[6] Esteriormente l'edificio è strutturato come un castello medievale.[1] Le prigioni all'interno sono invece in stile georgiano.[1][5] MuseoAll'interno dell'edificio è ospitato il museo di Jedburgh, che traccia la storia e le tradizioni della località, oltre che la vita dei suoi cittadini più illustri, quali David Brewster, Mary Sommerville e James Veitch.[7] LeggendeSecondo una leggenda, nell'edificio si aggirerebbe il fantasma di Edwin McArthur, un prigioniero giustiziato in loco nel 1855.[1][5] Note
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